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Venture capital, terzo trimestre col vento in poppa

10/15/2024 | Redazione ADVISOR

Investimenti oltre quota 524 milioni in Italia, con 70 round d’investimento (di cui 13 Serie A e 6 Serie B) e 11 exit registrate. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Trimestrale sul settore


Investimenti di Venture Capital oltre quota 524 milioni in Italia nel terzo trimestre 2024, con 70 round d’investimento (di cui 13 Serie A e 6 Serie B) e 11 exit registrate. NewCleo è risultata la società che ha chiuso il round con l’ammontare più alto (135 milioni) mentre Smart City è il settore che ha totalizzato più round ma anche quello ad aver attratto più investimenti. Rispetto al trimestre precedente, pur a fronte di un numero di round sostanzialmente stabile (69 nel secondo trimestre, 70 nel terzo), l’ammontare è più che raddoppiato, passando dai 226 milioni del Q2 ai 524 del Q3. Guardando nel complesso al 2024, nei primi nove mesi sono stati chiusi 247 round (di cui 37 Serie A e 10 Serie B) per un ammontare investito di 1,195 miliardi. Le exit sono state 31, mentre Software risulta il settore con il maggior numero di round e Smart City quello con il la raccolta più alta

Confrontando lo scenario europeo con quello italiano, con 44 miliardi di euro raccolti in 7.926 round, nel 2024 il VC europeo mostra segni di stabilità rispetto al 2023 (-7% nel numero di round e -4% nell'importo investito rispetto al primo trimestre 2023). Con 11 miliardi di euro in 1.756 round, la stabilità registrata nel primo semestre sembra proseguire anche in quest’ultimo trimestre, in linea con le performance degli ultimi diciotto mesi. In Italia, con 1.195 milioni di euro raccolti in 247 round - un terzo dei quali riconducibili a 3 mega round - il 2024 ha già superato il totale degli investimenti dell’intero 2023. Per quanto riguarda il numero dei round, il Q3 è in linea con il precedente trimestre e con la media degli ultimi tre anni, mentre se guardiamo l’ammontare investito è il miglior trimestre degli ultimi due anni e il migliore in assoluto, escludendo i mega round.

Questa la fotografia che emerge dall’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital, la banca di investimento tech leader nell’ecosistema Venture Capital, in collaborazione con Italian Tech Alliance, l’associazione italiana del Venture Capital, degli investitori in innovazione e delle startup e PMI innovative. Dal 2022, l’Osservatorio analizza su base trimestrale l’andamento degli investimenti e i trend del Venture Capital in Italia, offrendo anche un raffronto tra il mercato italiano del VC e quello dei principali Paesi europei.

L’Osservatorio è stato presentato oggi a Roma nel corso di un evento organizzato in collaborazione con CDP Venture Capital, che si è tenuto presso l'Hub di Zest (spazi Binario f from Facebook), che ha visto la partecipazione di Francesco Cerruti, direttore generale di Italian Tech Alliance, Fabio Mondini de Focatiis, founding partner di Growth Capital, Giuseppe Donvito, presidente di Italian Tech Alliance e partner di P101, Agostino Scornajenchi, amministratore delegato di CDP Venture capital SGR, Luigi Capello, amministratore delegato di Zest, Alessandro Seina (Radical), Elena Paola Lanati (Indicon), Paolo Di Giorgio (Angelini Ventures) e Davide Fioranelli (Lumen Ventures).

“In termini di ammontare investito, il Q3-24 in Italia è stato il miglior trimestre degli ultimi due anni e il migliore di sempre se non consideriamo i mega round. Il totale investito è già oggi superiore all'intero 2023, grazie all'aumento dei round late stage inclusi 3 mega round. Prevediamo per il 2024 un ammontare complessivo tra €1,4 e €1,7 miliardi con un numero di round in linea con il 2023. Per capitale investito, l'Italia sarà uno degli ecosistemi con la maggiore crescita rispetto all'anno precedente” commenta Fabio Mondini de Focatiis, founding partner di Growth Capital.

“I numeri di quest’ultimo trimestre e in generale quelli dei primi nove mesi del 2024 sono confortanti, perché testimoniano una ripresa degli investimenti e una sostanziale tenuta del VC in Italia, commenta Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance. Ciò nonostante, serve ancora molto per favorire la crescita del numero di round, attrarre una platea più vasta di investitori, e ridurre il divario con gli altri Paesi europei. Per far ciò, è necessario modernizzare le norme che regolano il settore per attirare investimenti e sostenere gli imprenditori dell’innovazione. Per questo, ci stiamo adoperando affinché gli interventi normativi legati all’innovazione contenuti nel Ddl Concorrenza, attualmente non all’altezza dei bisogni e delle aspettative dell’ecosistema italiano dell’innovazione, possano essere rafforzati nei prossimi mesi da ulteriori misure”.

Tipologia di round 

Anche nel Q3 2024 Pre-seed e Seed rimangono la tipologia di round più frequenti (63% del totale), anche se inferiori a quelli del primo semestre dell’anno (71%), mentre il 45% della raccolta totale proviene da round Serie B+. 

Le performance per settore 

Guardando ai singoli settori, nel Q3 2024, Smart City (207 milioni) è il primo settore per ammontare investito, seguito da Life Sciences (69 milioni) e Deep Tech (66 milioni). Per quanto riguarda il numero di round, Smart City conta 13 round, Software 12 e Fintech 8. Se guardiamo invece ai primi nove mesi del 2024, con 341 milioni Smart City è il settore con la raccolta più alta, seguito da Life Sciences (236 milioni) e Software (228 milioni); Software è invece quello con il maggior numero di round (37), seguito da Smart City con 34 e Life Sciences a quota 32.

I top 5 deal 

In testa alla classifica dei top 5 deal del trimestre troviamo NewCleo (135 milioni, Serie A), seguita al secondo posto da D-Orbit (Serie C, 50 milioni) e al terzo da Genespire (Serie B, 46,6 milioni). A seguire Limolane e Bizaway, che hanno raccolto entrambe 35 milioni in un round Serie B.

Nel Q3 2023 si sono registrate 11 exit, tutte tramite M&A.

L’AI in Italia 

Nel primo semestre 2024 le start-up che utilizzano l'intelligenza artificiale hanno raccolto 57 milioni di euro, pari all'8% dell'importo totale investito. Questo dato è inferiore a quello dell'UE (22%) e degli Stati Uniti (41%%), ma si prevede un aumento significativo.

 

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