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12/10/2012 | Roberto Abate
Sui mercati torna la paura dello spread in seguito agli ultimi sviluppi politici in Italia, dall'annuncio dell'ex premier Silvio Berlusconi di partecipare alle elezioni a quello dell'attuale premier Monti di dimettersi dopo l'approvazione della legge di Stabilità, prevista entro il 21 dicembre. Secondo molti operatori lo spread a breve dalla soglia dai 323 di venerdì potrebbe sfondare quella dei 400 punti.
Giorni prima il differenziale tra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi era sceso sotto i 300 punti con l'obiettivo del premier Monti di arrivare ad almeno 287, la metà del valore che aveva raggiunto lo spread quando si insediò a Palazzo Chigi un anno fa (574 punti). A metà mattinata ha già superato i 350 punti. Ma quali saranno le conseguenze sul mercato italiano? Anzitutto, quanto il differenziale tornerà a salire, ad essere penalizzate saranno prima di tutto le banche che hanno in portafoglio miliardi di titoli di Stato.
Di certo, è che nei prossimi due mesi (la data delle elezioni è attesa dal 10 al 24 febbraio) saranno segnati dalla volatilità con la Bce che dovrà cercare in ogni modo di fermare la speculazione.A preoccupare gli investitori internazionali (la percentuale di debito pubblico italiano detenuta da creditori stranieri dal 35% è tornata al 41% lo scorso giugno), infatti, è l'incertezza politica del paese riguardo le sue capacità di portare a termine le riforme avviate dal governo tecnico, soprattutto sul versante del lavoro, delle pensioni e dei tagli ai costi della spesa pubblica. Un primo test sui titoli governativi italiani sarà quella di mercoledì, con un'asta di Bot annuali da 6,5 miliardi e quella di giovedì con un'asta di Btp con ammontare da definire.
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