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12/5/2012
Due incongite incombono sui mercati azionari: il fiscal cliff negli USA e los viluppo della crisi europea. Negli States è passata ancora una settimana senza novità sul fronte del fiscal cliff. Del resto le distanze tra Repubblicani e Democratici sono ancora ampie: Obama ha offerto un incremento delle tasse di 1.600 miliardi accompagnato da un taglio delle spese sanitarie di 400 miliardi, mentre quella repubblicana un incremento delle tasse di 800 miliardi ed un taglio delle spese di 1.400 miliardi.
Ci sono ancora 3 settimane per trovare un accordo, tenendo presente che il 21 dicembre si chiude di fatto l’anno da un punto di vista lavorativo. Nel frattempo, trovata l’intesa per gli aiuti alla Grecia, sulla crisi europea continua a prevalere una sorta di tregua, che sta favorendo una sovraperformance dei mercati azionari e soprattutto un ulteriore netto rientro dei rendimenti dei periferici.
Se sarà evitato il rischio di una degenerazione della questione fiscale americana, si legge nel recente outlook settimanale di Banca Intermobiliare, braccio private di Veneto Banca, nella prima parte del 2013 gli aspetti da monitorare ritorneranno ad essere la crisi europea e l’andamento dell’economia.
Uno sviluppo ordinato di queste due questioni, secondo Bim "aprirebbe probabilmente una fase favorevole alla componente azionaria, considerata la favorevole politica monetaria ed il rapporto rischio-rendimento progressivamente meno attraente delle altre asset class". D’altra parte, conclude l'outlook, "queste due variabili rappresentano dei fattori di rischio da non sottovalutare che quantomeno potranno periodicamente portare ad un aumento della volatilità".
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