Il Pil mondiale tornerà a crescere ma a un ritmo relativamente lento, con la maggior parte delle economie che faticheranno a raggiungere i loro trend di crescita sottostanti. La previsione è contenuta nell’ultimo outlook per il 2013 di Goldman Sachs Asset Management che stima una crescita del pil globale per il prossimo anno del 3,6%, in linea con il consensus (3,5%), mentre per gli USA la crescita è attesa ottimisticamente al 2,3%.

Per la Cina, paese in cui Goldman Sachs mantiene una certa cautela in vista di una ripresa ciclica, le previsioni sono di un 7,9%; le migliori prospettive nei mercati emergenti riguardano invece il Messico e la Turchia. I rischi principali, secondo gli economisti della banca d’affari, sono connessi alla situazione debitoria dell’Europa (pil a +0,2% nel 2013 e a +1,5% nel 2014), a una possibile caduta nel cosiddetto precipizio fiscale degli USA e alle nuove tensioni nel Medio Oriente che potrebbero impattare sul prezzo del petrolio.

Ciononostante, Goldman Sachs rimane relativamente costruttiva sia riguardo l’esito del dibattito nel Congresso su come evitare il fiscal cliff sia sugli sviluppi in Europa, almeno per ora, mentre ulteriore sorprese di carattere negativo per l’economia globale potrebbero venire dal Giappone. L’asset da privilegiare, conclude Goldman Sachs, sono le azioni, per ora, in particolare in Europa e nei paesi Bric.