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Equity: lo sprint della Turchia

11/21/2012 | Roberto Abate

La borsa turca è balzata in alto di quasi il 10% a ottobre toccando il massimo più alto di sempre. Il quadro macroeconomico del paese è ancora positivo, si legge in un recente outlook di Raiffeisen Capital Management


A ottobre i singoli mercati emergenti (EM) hanno fatto registrare un andamento relativamente eterogeneo, anche se nel complesso le performance dei paesi industrializzati più sviluppati. La Borsa turca si è ancora una volta distinta positivamente (l’indice ISE 100 è balzato in alto di quasi il 10%), toccando il massimo più alto di sempre, mentre in Cina le azioni H a Hong Kong hanno fatto registrare un forte segno più, mentre le azioni A sul continente cinese stentano a salire.

In generale, a ottobre sono stati piuttosto i temi riguardanti i vari paesi e le società a determinare gli eventi, mentre l’impatto dei temi globali (Grecia, congiuntura in Cina e negli USA) si è fatto sentire notevolmente meno, si legge in un recente outlook di Raiffeisen Capital Management. Se questo trend dovesse continuare, allora in futuro le quotazioni azionarie delle singole società dovrebbero essere determinate di nuovo in maniera più forte dai propri fattori fondamentali individuali, prosegue l’asset manager austriaco.

“Dal punto di vista degli investitori - sottolinea Raiffeisen - questo significa un outlook di nuovo più positivo per i prossimi 1-3 anni, mentre dopo sarà utile agire con maggiore cautela. Una crescita economica migliore da sola, senz’altro non porta automaticamente a quotazioni in aumento – per questo ci vorrebbero anche utili aziendali in crescita e un migliorato sentiment di rischio degli investitori operativi a livello globale”.

Cina
I dati congiunturali della Cina indicano una nuova ripresa dell’economia. Lo Yuan tocca un nuovo massimo nei confronti del dollaro USA.I mercati azionari a Hong Kong e Shanghai mostrano una crescente discrepanza (spesso anche di azioni della stessa società), fenomeno che difficilmente trova una giustificazione. Spesso vengono citate ragioni di liquidità e un interesse d’acquisto maggiore sia da parte di investitori stranieri che locali. I prossimi mesi sapranno probabilmente indicare con più certezza, se sono le azioni H (recentemente salite notevolmente) oppure le azioni A a riflettere i “corsi” corretti.

Turchia
L’economia turca mostra tuttora una tendenza al rallentamento, ma il quadro macroeconomico è ancora positivo rispetto all’intera regione. A inizio novembre l’agenzia di rating Fitch ha alzato il rating per il debito in valuta della Turchia a livello investment grade – in particolare grazie a una situazione fiscale stabile, un’economia abbastanza equilibrata e una riduzione dell’alto deficit delle partite correnti.  Le prospettive di nuovi afflussi di capitali hanno messo le ali alla lira e alle obbligazioni turche, mentre la Borsa di Istanbul ha guadagnato quasi il 10%, superando per la prima volta la soglia dei 70.000 punti. Dall’inizio dell’anno è dunque cresciuta del 40% circa.

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