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JP Morgan: Stati Uniti, va in scena la ripresa

11/9/2012 | Redazione Advisor

Il commento di Maria Paola Toschi, market strategist di JP Morgan Asset Management, sulla rielezione di Obama e sulle nuove prospettive di investimento


 

Davvero l'esito delle elezioni americane pone fine ad una lunga fase di incertezza per gli investitori globali? Secondo Maria Paola Toschi, market strategist di JP Morgan Asset Management, la vittoria di Obama impone una riflessione sulle nuove direzioni del fiscal cliff e su come l'amministrazione affronterà la questione. 
 
 
L’obiettivo è quello di portare il deficit dal 7,3% su PIL del 2012 al 4% nel 2013, si legge nella nota di JP Morgan. In caso di completa scadenza delle esenzioni l’impatto recessivo sull’economia sarebbe forte (e stimato pari al 4% del PIL). Gli USA entrerebbero in recessione. La disoccupazione salirebbe nuovamente oltre il 9%. Si prevede quindi che si arriverà a una soluzione di compromesso tra Democratici e Repubblicani per scongiurare il peggio anche se le ricette ideologiche dei due candidati sono diverse. 
 
 
Si possono delineare diverse possibilità: 1) Compromesso anticipato: ovvero un accordo sulla gestione del Fiscal Cliff entro un paio di settimane. Sarebbe l’ipotesi più favorevole; 2) Compromesso dell’ultimo minuto. Sarebbe l’ipotesi peggiore per mercati ed economia. La vittoria e la forza di Omaba facilita il processo sia grazie ad un tema di continuità del governo, sia grazie alla forte adesione popolare ottenuta. Anche i Repubblicani sono apparsi consci di dover raggiungere un compromesso sul tema il prima possibile. 
 
 
Inoltre, al contrario di Romney che alla scandenza del mandato (gennaio 2014) avrebbe voluto un cambio al vertice della Fed, Obama rinnoverà probabilmente Bernanke e la politica monetaria dovrebbe restare confermata con tassi a zero fino al 2015 e con QE3 in corso fino a quando i segnali di ripresa del mercato del lavoro e del settore delle costruzioni non saranno diventati più chiari e convincenti. Questo è uno dei principali fattori a supporto della liquidità e quindi dei mercati. 
 
 
Quale sarà allora l’Impatto sull’economia? Per JP Morgan, l'uragano Sandy determinerà un effetto sfavorevole, ma non troppo negativo e solo temporaneo. Il PIL potrebbe crescere per effetto del trend già in essere, di una politica fiscale a sostegno dei redditi medi bassi che favorisce i consumi, di una politica monetaria espansiva e di tassi bassi che supportano mercati finanziari, alimentano la liquidità del sistema e stimolano i consumi e gli investimenti. La crescita potrebbe accelerare rispetto al 2012 per effetto di questo mix di elementi.
 
 
Sulle implicazioni di investimento, JP Morgan e diversi analisti hanno in precedenza sostenuto che una vittoria di Romeny sarebbe stata più favorevole ai mercati azionari e meno alle obbligazioni. La reazione a breve dei mercati è stata negativa sulla scia di fattori emozionali. Tuttavia per valutare il contesto di mercato americano bisogna considerare diversi fattori.
 

In negativo giocheranno i rialzi fiscali attesi su dividendi e capital gain. Tuttavia ci sono anche segnali positivi: 1) la crescita è attesa proseguire e il drenaggio del fiscal cliff dovrebbe confermarsi limitato, 2) la politica monetaria resterà molto espansiva, le valutazioni delle azioni sono molto basse rispetto a quelle delle obbligazioni. Inoltre prima si delineerà il contesto del fiscal cliff, prima si scioglierà un nodo importante e un elemento di forte incertezza. Ciò potrebbe favorire mercati e ripresa economica.
 

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