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Usa, a guastare la festa presidenziale ci pensa Fitch

11/7/2012

A poche ore dalla riconferma di Obama a presidente degli Stati Uniti, l'agenzia lancia l'allarme: "tripla A a rischio, pesa la decisione sul fiscal cliff".


Svanisce l'ottimismo sui mercati dopo le elezioni americane che hanno re-incoronato Barack Obama presidente degli Stati Uniti.

 

Dopo un'iniziale fiammata positiva, la cautela è subentrata tra gli investitori, per almeno due ragioni: la prima, il fatto che il Congresso sia diviso tra repubblicani e democratici.
La seconda, l'avvertimento di Fitch Ratings: se non si raggiungerà un accordo per evitare il fiscal cliff, il declassamento degli Usa sarà inevitabile.

 


2 spade di Damocle sulla Casa Bianca

 

- Con un Senato in mano democratica e una camera bassa controllata dai repubblicani, sarà difficile per Barack Obama approvare rapidamente accordi su qualunque tema.
A maggior ragione su quel tema che da mesi è lo spauracchio dei mercati: il fiscal cliff, ovvero il precipizio in cui gli Usa rischiano di cadere qualora, in assenza di diversi accordi, dal 1 gennaio 2013 terminassero i bonus fiscali di Bush prorogati dal primo governo Obama, e scattassero i tagli alla spesa pubblica automatici accompagnati dall'aumento delle tasse di circa 600 miliardi di dollari.
Un mix che renderebbe molto difficoltosa la ripresa americana e porrebbe una pesante zavorra sull'economia mondiale.

 


- Ad aggiungere ulteriore tensione è stata nella tarda mattinata una nota di Fitch Ratings.
L'agenzia di rating ha lanciato il suo avvertimento: "non pensi, Obama, di prendersi una luna di miele fiscale dopo le fatiche elettorali."

"Dopo le elezioni di martedì" si legge nella nota, "Obama dovrà assicurare in tempi brevi un accordo per evitare il fiscal cliff e innalzare il tetto per il debito.

La sfida per il Presidente è di porre in essere un piano di riduzione del deficit credibile (almeno l'1,5% del Pil nel 2013), necessario a sostenere la ripresa economica e la fiducia nell'affidabilità e nel credito degli Stati Uniti. Queste scelte condurranno probabilmente al mantenimento del nostro giudizio tripla A da parte degli Stati Uniti".

 

Come conseguenza dell'outlook negativo sul rating (posto lo scorso 28 novembre 2011), un fallimento nella politica fiscale porterebbe ad un downgrade nel 2013". Secondo la valutazione dell'agenzia, nel caso di un mancato accordo il danno all'occupazione sarebbe un'impennata di oltre il 10% della quota di senza lavoro nel 2013. 

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