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Investimenti: tra Bot e Piazza Affari non c'è partita

10/24/2012 | Massimo Morici

Dal 1996 la Borsa italiana ha chiuso in rosso ben 12 volte e solo in tre casi ha superato il rendimento dei titoli di Stato a breve termine. Dal 2002 ad oggi è scesa dal nono al ventesimo posto al mondo


Se gli italiani continuano a investire in titoli di Stato piuttosto che in azioni un motivo forse ci sarà. E a svelare l'arcano è stato l'Ufficio studi di Mediobanca. Stando agli Indici e Dati 2012, dal 1996 l'investimento in Borsa ha chiuso in rosso per ben 12 volte su 17 anni e solo in tre casi ha superato il rendimento dei Bot, ovvero a inizio periodo e nella parte finale. Non basta quindi il maggior rendimento offerto dalle azioni in Borsa, pari al 5,3% medio annuo circa contro  il 4,05%% dei Bot, a compensare l'investitore per il maggiore rischio assunto, tenuto conto del premio che è normalmente valutato a livello internazionale tra il 3,5% ed il 5%.

Certo, un investimento fatto a fine 2011 presenta ora un rendimento del 15,19% contro il 4% scarso dei Bot, ma questo nella sostanza riflette il rimbalzo della Borsa degli ultimissimi mesi. Sono però i settori del listino a fare la differenza: stando ai dati di Mediobanca, le migliori performance si registrano nel settore industriale, mentre le peggiori nei finanziari.

Per dire, per il comparto bancario e per l'assicurativo sono stati perdenti 15 anni su 17, mentre gli industriali hanno chiuso in rosso solo 4 volte. L'investimento in titoli bancari, inoltre, ha regolarmente avuto la peggio rispetto agli industriali, qualunque sia l'anno dell'investimento iniziale: il rendimento medio annuo è dell'1,5% contro il +7,8% degli industriali che in termini cumulati sui 17 anni si traduce in un +28% per i primi contro un assai più cospicuo 250% dei secondi.

Ancora più deludente, infine, il confronto della Borsa italiana con le 25 principali piazze finanziarie al mondo negli ultimi dieci anni, tanto da passare dal nono posto del 2002 al ventesimo posto di giugno 2012 e segnando un rendimento medio annuo dal dicembre 2011 pari a -5,6%, il peggiore tra i mercati presi in considerazione, con un rendimento complessivo pari a -47,2%. Nel plotone di coda delle performance, tuttavia, compaiono anche la Finlandia (-5,1%) e l'Olanda (-4,7%) e svariate big come il Nyse (-1,2% annuo), Londra (-1,3%), Tokyo e Parigi (-1,4%). Appena sopra la parità si piazza la Germania (+0,1%), mentre il podio è riservato agli emergenti: prima la Borsa di Bombay +(13,5% medio annuo) davanti alla Russia (+13,1%) e a Johannesburg (+12%).

 

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