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10/9/2012 | Roberto Abate
L’India sta uscendo dallo stato di inerzia, anche se i mercati nelle ultime settimane sono stati intimoriti dalle recenti mosse del governo, un mix di riforme strutturali e urgenti misure ad hoc, che dovrebbero però ripristinare la fiducia degli investitori.
Questi passaggi sono un punto di partenza per affrontare le questioni importanti del deficit fiscale (riduzione degli oneri di sovvenzione), dell'inflazione (ci si aspetta che i giganti a livello mondiale del retail riducano i costi per il consumatore) e della moneta debole, grazie ai maggiori flussi degli investitori stranieri, pari a circa 12,4 miliardi di dollari in fondi al 31 agosto, che dovrebbero aumentare la forza del rupia, si legge in un recente outlook di Sanjiv Duggal, senior portfolio manager India equities, di HSBC Global Asset Management.
Il primo ministro, inoltre, stima che il bisogno di infrastrutture per i prossimi cinque anni sia pari a 1.000 miliardi di dollari e un punto di partenza sono i 90 miliardi necessari per realizzare il Delhi-Mumbai Industrial Corridor, il più grande progetto mai realizzato in India, che potrebbe aiutare il processo di trasformazione delle infrastrutture del Paese.
Il governo, prosegue l’outlook, ha già attuato alcune delle sue recenti decisioni, in contrasto con il record realizzato nel corso degli ultimi due anni. Nelle prossime settimane il team di HSBG Global AM si attende più misure in modo che il paese mantenga il rating di classe di investimento sovrano. "A livello di mercato, vediamo i titoli nazionali ciclici in un momento favorevole. I titoli ciclici sono al loro minimo storico da 12 anni rispetto ai titoli difensivi", conclude Duggal.
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