"L'Omt, il programma di acquisto bond sul mercato secondario, non sostituisce l'accesso degli Stati ai mercati e non si applica ai paesi già sotto aiuto, a meno che non abbiamo riguadagnato l'accesso al mercato primario dei titoli di Stato". Lo ha dichiarato il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi (nella foto), in occasione della conferenza stampa seguita alla riunione mensile del consiglio di politica monetaria tenutosi in Slovenia. 
 

 

In linea con le attese degli economisti si è deciso di lasciare invariati i tassi di interesse. La Bce ritiene di muoversi in "sintonia con la Bundesbank" nella sua tradizione di difesa della stabilità dei prezzi, ha fatto sapere Draghi. "I tassi d'inflazione dell'Eurozona sono attesi sopra il 2% nel 2012 per poi scendere sotto nel corso dell'anno prossimo, mentre la crescita dovrebbe restare debole con le tensioni sui mercati e l'alta incertezza che pesano sulla fiducia". 
 

 

Sul fronte del debito greco, un prolungamento delle scadenze sul debito in mano alla Bce "equivarrebbe al finanziamento monetario", ha aggiunto il presidente della Banca centrale europea.

 

Il tasso di riferimento (sulle operazioni di rifinanziamento) resta dunque allo 0,75%, quello sui depositi a zero e quello sugli impieghi all'1,50%. La decisione, resa nota a margine del Consiglio direttivo che si è svolto in trasferta a Lubiana, asseconda le ipotesi degli analisti, mentre dall'estate l'attenzione si è concentrata sulle nuove misure che la Bce ha deciso di approntare contro le tensioni dei mercati sui debiti pubblici. 


 

Anche Bank of England ha lasciato i tassi fermi. Invariati sia i tassi di interesse sia l'ammontare del piano di acquisto bond. La Bank of England ha poi confermato il tasso di riferimento allo 0,50% e ha mantenuto l'ammontare di 375 miliardi di sterline per il programma di acquisto di asset.