Le elezioni presidenziali americane rappresentano il punto di non ritorno (o punto morto) per un paese dominato da fiscal cliff, disoccupazione, crisi del mercato immobiliare. Inevitabile, dunque, pensare ad un doppio binario di lettura del futuro americano. Joanna Shatney, head of US Large Cap Equities per Schroders, ha analizzato l'ipotetico impatto sui mercati sia in caso di vittoria democratica che nell'ipotesi di un Obama uscente.
 

 

"Se Obama vincesse - spiega Shatney - si troverebbe di fronte una situazione di pesante stallo dell'economia statunitense. L'opinione dominante, soprattutto dal punto di vista degli investitori, è trovare un rimedio al fiscal cliff entro e non oltre i prossimi dodici mesi. La riforma finanziaria potrà prendere diverse pieghe a seconda di chi otterrà il controllo del Congresso". 

 

 

Le aree su cui gli investitori devono concentrarsi sono tre, si legge dalla nota di Schroders, e ruotano tutte attorno ai tagli di tasse che gravano sull'assicurazione sanitaria e di conseguenza sul PIL del territorio. 

Con un Obama perdente, l'ipotesi è quella di "una nuova riforma finanziaria ma ci vorrà inevitabilmente del tempo, dovremo attendere almeno sino alla metà dell'anno prima che si proceda. Senza contare che il candidato repubblicano Romney ha già in mente di apportare notevoli modifiche all'Obamacare, la riforma sanitaria a firma del presidente". Di certo, questo creerà ambiguità anche tra gli investitori.

 

Se Obama uscisse di scena, “il mercato potrebbe subire uno short-lived rally, ma è sempre meglio privilegiare la prudenza ed attendere quello che accadrà sul fronte fiscale.  Da Schroders rimaniamo cauti e positivi sul fatto che la situazione economica migliorerà e porterà notevoli ritorni al mercato stesso.”

 

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