Tempo di lettura: 6min
9/8/2012 | Marcella Persola
Se la prima giornata del workshop annuale The European House Ambrosetti, svolto a Villa d'Este di Cernobbio (CO) si era conclusa con la "promozione" di Mario Draghi, presidente della BCE, e della decisione dell'istituto da lui presieduto di sostenere con acquisti illimitati di bond i paesi in difficoltà, la seconda giornata si tutta aggirata intorno al "Montismo". Già in realtà nella prima giornata si era avanzata l'ipotesi che potesse seguire un nuovo esecutivo guidato dallo stesso premier attuale italiano, Mario Monti. Un'idea che sembra aver trovato conferma e terreno fertile qui dove si riunisce il gotha della finanza. A esordire è il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, che in video-conferenza ha sottolineato come l'Italia abbia riguadagnato credibilità a livello internazione e che è necessario predisporre "una riforma elettorale da tempo considerata necessaria per garantire migliore governabilità del sistema politico". Che l'Italia stia facendo i compiti a casa ne è convinto anche il ministro dell'Economia Vittorio Grilli. "Siamo sulla buona strada ma c'e' ancora da fare. Le difficoltà sono evidenti a tutti". E per quanto riguarda il futuro ci sono "interrogativi" , che "riguardano gli scenari politici e le soluzioni di governo: mi adopererò perchè in Italia venga condiviso l'impegno a dare seguito e sviluppo a scelte di fondo concertate in sede europea" ha continuato il presidente. Inoltre egli ha ribadito che: "L'Italia sta facendo la sua parte. Dobbiamo lavorare tutti, senza scavare solchi tra virtuosi e non inclini al rigore per supportare l'euro e per favorire processo integrazione europea".
INTEGRAZIONE EUROPEA DA ATTUARE AL PIU' PRESTO
E sul tema dell'integrazione europea è ritornato anche nel corso di un incontro con la stampa anche il presidente del consiglio italiano Mario Monti, dicendo "Proprio mentre la costruzione europea si perfeziona le difficoltà relative all'Eurozona hanno messo in luce una grande, crescente e pericolosa sensibilità e nelle varie opinioni pubbliche in vari paesi con una tendenza all'antagonismo e al considerare in modo diverso da parte dei popoli del nord Europa quelli del sud e viceversa; sono riemersi vecchi stereotipi e vecchie tensioni ed è paradossale e triste che in una fase in cui si sperava di completare l'integrazione invece si stia determinando un pericoloso fenomeno opposto con molti populismi che mirano alla dis-integrazione in quasi tutti gli stati membri" anche se "in misura diversa".
Per questo motivo il presidente ha proposto al presidente del consiglio europeo Herman Van Rompuy un vertice ad hoc. Idea che è stata accolta favorevolmente dal collega europeo che ha confermato: "Ho accolto l'idea di Monti di un incontro speciale sul futuro dell'idea di Europa". La proposta di Monti è che la riunione straordinaria si tenga a Roma, in Campidoglio dove fu firmato lo stesso trattato europeo.
UNIONE BANCARIA, SI UNANIME DAL GOTHA FINANZIARIO
Ma l'altro tema caldo della giornata è stato sicuramente quello dell'unione bancaria. Le funzioni di vigilanza bancaria alla Bce e l'instaurazione di un fondo comune di "risoluzione" (sistema comune europeo per gestire in modo ordinato i fallimenti e le ristrutturazioni delle bance) "vanno di pari passo" ha precisato Van Rompuy. Difatti martedì la Commissione europea varerà la proposta di attribuire alla Bce la vigilanza bancaria nell'eurozona, mentre ancora non è chiaro qual è il percorso per arrivare a un fondo comune di risoluzione e per la garanzia dei depositi bancari a livello europeo.
Sul tema dell'unione bancaria si è detto favorevole anche il ministro degli Affari Europei Enzo Moavero che ha sottolineato che "l'unione bancaria è soprattutto a tutela del risparmio del cittadino" e che si dovrà "lavorare con attenzione".
Secondo il commissario europeo per il mercato Interno Michel Barnier " la proposta di unione bancaria che la Commissione Ue presenterà il 12 settembre ''sarà ambiziosa e riguarderà tutte le banche''. Tema centrale della proposta sarà la supervisione. ''E' inimmaginabile un supervisore unico centrale'', ha detto Barnier. ''Noi pensiamo che ci debba essere un supervisore centrale che stabilisca il grado di decentramento'' dei controlli. Questo vuol dire che si troverà ''il giusto equilibrio tra la supervisione diretta di tutte le banche e la supervisione nazionale'', quindi è prevedibile che le autorità di vigilanza dei singoli paesi ''avranno un importante ruolo come in passato''.
Per Barnier però va chiarito che ''non va confusa la regolamentazione con la supervisione''. La prima, infatti, vale per tutti. ''Il mercato unico dei servizi finanziari interessa tutti i ventisette paesi'' dell'Ue. La supervisione, invece, riguarderà ''i diciassette paesi dell'Eurozona più quelli che volontariamente decideranno di adottare lo stesso schema e la messa in comune delle garanzie sui depositi''.
Secondo il commissario europeo alla concorrenza, Joaquin Almunia invece la proposta che la Commissione europea presenterà (sull'unione bancaria, ndr) "è un primo passo importante verso l'effettiva unione bancaria''. Il commissario ha precisato che nei prossimi mesi la Commissione europea lavorerà intensamente sugli altri due tasselli necessari per realizzare l'unuone bancaria, e in particolare la garanzia sui depositi. Sulla nuova vigilanza bancaria in capo alla Bce, il commissario europeo confida che possa essere operativa già all'inizio del prossimo anno.
Almunia, inoltre, ha rilevato che ''con le autorità italiane c'e' una cooperazione molto positiva'' e sul dossier relativo a Mps ha detto che si deve "fare molta attenzione a non distorcere la concorrenza". Almunia ha detto che i servizi della Concorrenza stanno ancora analizzando il piano per la banca e ha anche aggiunto di non potersi impegnare e di non poter dire nulla sui tempi di decisione. Almunia ha detto che proseguono i contatti con l'Italia per proseguire l'analisi delle proposte per permettere al gruppo bancario di fronteggiare la situazione in cui si trova.
TREMONTI VS MONTI
Chi sembra uscire un po' dal coro unanime di approvazioni sulle mosse della BCE e sull'attività dell'esecutivo guidato da Monti, è l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ha chiosato che "ci vuole tempo pre valutare le decisioni della BCE" e che nel corso del workshop è stato mostrato uno studio che mostra come la "FED americana sia meno impegnata della BCE" e che la BCE si sta comportando come un hedge fund, finanziando nel breve e danneggiando il lungo, quando nella storia accade il contrario. "Il secondo punto importante è che se i tassi salgono il valore dei titoli in portafoglio calerà e il bilancio della BCE è finanziato dalle banche dei paesi membri quindi si tratta soltanto di girare il problema da una tasca all'altra". E sull'esecutivo e sul "Montismo" Tremonti sottolinea che erano tre le funzioni attese da questo governo: sostenibilità finanziaria, ma le conitnue oscillazioni sui mercati non sembrano confermarle, la crescita e anche su questo fronte non sono stati fatti passi concreti visto che le previsioni parlano di -3%. e anche sulla riforme l'idea non è migliore. In particolare sulla riforma delle pensioni Tremonti dice di non approvarla in toto, soprattutto sottolinea come un eccesso l'idea di alzare l'età pensionabile per decreto legge. Inoltre egli dice che gli esodati sono stati proprio dimenticati. Cosa che se fosse accaduto da qualsiasi altro governo non avrebbe avuto lo stesso effetto.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie