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Bce: lunga vita alle Outright Monetary Transactions

9/7/2012 | Redazione Advisor

"Acquisto illimitato di titoli": ecco le reazioni di Peter Hensman, global strategist di Newton, e di Valentijn van Nieuwenhuijzen, head of strateghi di ING Investment Management


 

Al termine di un meeting dell'Eurotower atteso con trepidazione dai mercati, la decisione della banca centrale solletica i commenti di economisti ed analisti. Secondo Peter Hensman, global strategist di Newton, società di gestione del gruppo BNY Mellon, i mercati obbligazionari periferici hanno reagito positivamente alle parole del presidente Mario Draghi, tuttavia resiste ancora il blocco all'accesso alle misure proposte, e permane la necessità che la classe politica aderisca a tutte le condizioni richieste dalla Banca centrale. 
 
Le valutazioni di Valentijn van Nieuwenhuijzen, head of strateghi di ING Investment Management, sono mirate piuttosto al tentativo della Bce non tanto di stupire con un taglio dei tassi di interesse, ma di lanciare un programma di acquisto dei titoli di Stato con l’obiettivo di agevolare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria. "La Banca centrale europea ha anche deciso di ampliare le garanzie che le banche possono fornire in cambio di liquidità e di sospendere il rating minimo per i titoli forniti come collaterale. L’impatto più rilevante si è registrato con vendite consistenti sui titoli di stato tedeschi e un contestuale rialzo sulle obbligazioni dei paesi periferici. Ricadute positive anche sui mercati azionari dove si è attivato un sentiment generale verso il risk-on, con un deciso rialzo prima e dopo l’annuncio di Draghi. Crediamo però che la decisione della Corte Costituzionale tedesca in merito all’Esm possa ancora rappresentare un rischio potenziale per lo scenario di breve periodo". Di fatto, "il Security Mechanism Program (SMP) "è morto, lunga vita alle Outright Monetary Transactions (OMT)!".
 

Johannes Mueller, capo economista di DWS Investments, commenta il piano di salvataggio dell’euro messo in campo ieri da Mario Draghi con queste parole: “La Bce ha dato prova di voler affrontare uno dei maggiori difetti dell’Unione Monetaria Europea. Siamo stati testimoni di una crescente divergenza delle condizioni monetarie all'interno dei Paesi membri: in uno percorso grottesco, i tassi di interesse per il settore privato sono diminuiti nei paesi economicamente robusti, mentre sono aumentati nei paesi deboli che sono già colpiti da programmi di austerità fiscale e di elevata disoccupazione, una tendenza sicuramente aggravata dallo spread crescente fra i titoli di Stato. Forzando una nuova convergenza dei rendimenti dei titoli governativi, la BCE cerca quindi allo stesso tempo di progettare una nuova convergenza dei tassi di interesse per il settore privato. Parlando senza mezzi termini, i contribuenti sono stati risparmiati, ma ora i risparmiatori devono pagare il conto, accettando tassi di interesse artificialmente bassi. Repressione finanziaria, stiamo arrivando!”.

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