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8/17/2012 | Redazione Advisor
Indonesia, una miniera di opportunità, un tempo. E oggi? Il paese resta in crescita, nonostante l'Asia stia rallentando la spinta economica dei mercati emergenti: rimane alta la domanda di materie prime minerali, che a sua volta porta risultati positivi sulle attività estrattive, producendo un fabbisogno immediato di tecnologie da dedicare agli scavi.
Secondo la view di Goldman Sachs (nel report di agosto, "Metal Detector"), che valuta proprio i rischi delle materie prime indonesiane, il paese avrebbe inasprito i controlli sull'esportazione di materie grezze, con metalli come bauxite e laterite in discesa del 97 e 50% di import, rispettivamente, nel mese di giugno. Un fattore che sta già segnando l'intero mercato dell'alluminio con dati che portano in sé tagli e riduzioni, nelle passate settimane, di almeno 2 delle 7 raffinerie cinesi che importano bauxite.
Le esportazioni di bauxite e laterite contavano circa il 12% della produzione globale di alluminio ed il 15% di alluminio globale e di provvista di nickel, nel 2011. Queste, hanno anche contribuito al 30% della crescita in Cina (a livello di alluminio) tra il 2007 e il 2008.
In aggiunta, bauxite e laterite indonesiani rappresentano circa l'8-10% e il 35-40% dei costi dell'alluminio cinese e della produzione di nichel.
Secondo Goldman Sachs, è improbabile che le esportazioni di materie grezze come bauxite e laterite riescano a raccogliere come ai bei tempi, tempi caratterizzati anche da attività estrattiva e minerarie illegale. Ma è ancora troppo presto per affermare che le nuove politiche di export indonesiane influenzeranno il 2012, in termini di domanda di materie prime. Si stimano, comunque, un inasprimento ed un rafforzamento dei mercati del minerale grezzo entro i prossimi sei mesi.
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