Investire in titoli azionari in uno scenario contaminato da alta volatilità e bassa predisposizione al rischio. E' quello che dobbiamo aspettarci nel lungo termine, secondo i gestori di Pimco Charles Lahr, Masha Gordon e Brad Kinkelaar. Una pillola amara per il mercato azionario e soprattutto per la traiettoria evolutiva dell'Europa, dove le singole economie sono preda di una "crescita fiacca" e da "fasi recessive". Insomma, per certi versi la situazione si avvicina molto a quella del Giappone durante il cosiddetto "decennio perduto" negli anni Novanta. 
 

 

Ma, aggiungono da Pimco, esiste anche una possibilità più ottimista, "uno scenario più rialzista, che prevede l'emissione più vasta di obbligazioni dell'area euro e un'integrazione più netta sul fronte delle politiche fiscali accompagnata da riforme strutturali volte al risanamento". Scenario ottimista o scenario negativo, poco importa: la volatilità rimane e va affrontata, "in particolare in una classe di attivi come quella dei titoli azionari". 
 

 

Gli investitori dovrebbero quindi focalizzarsi sulla mitigazione dei rischi di downside e su opportunità in grado di esporre l'investitore a fonti di upside. Strutturando portafogli diversificati e dotati di barriere di protezione. Attenzione alle fluttuazioni di breve termine, che spesso inducono gli investitori a trascurare la qualità alla ricerca di rendimenti più elevati. "Si ritiene che uno degli strumenti più validi a disposizione degli investitori sia l'individuazione di fonti appetibili di rendimento in potenziale rialzo nel tempo, in particolare tenuto conto dei tassi contenuti che caratterizzano il contesto attuale".