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Consulenti (ex-promotori), preparatevi al settembre nero dell'euro

8/13/2012 | Roberto Abate

Il prossimo mese sarà la prima vera cartina al tornasole su quello che ci aspetterà in autunno. Ecco le date da mettere in agenda e i consigli sull'asset allocation di Giorgio Mascherone (Deutsche Bank Italia)


Promotori, godetevi Ferragosto, perché sarà settembre la prima vera cartina di tornasole su quello che ci aspetterà durante la lunga stagione autunno – invernale. Ecco le date da mettere in agenda. Si parte con la visita della Troika in Grecia, prevista i primi del mese, che dovrà valutare le misure intraprese dal governo ellenico in tema di risanamento dei conti e discutere l’ulteriore piano di aiuti (da 31 miliardi di euro), e poi con la decisione della Banca centrale europea, attesa il 6 settembre, in merito a un ulteriore taglio del costo del denaro (-0,25), portando il saggio di sconto allo 0,5%, e forse anche su ulteriori misure di allargamento della base monetaria.

Quindi, il 12 settembre, la decisione della corte costituzionale tedesca sulla liceità del meccanismo di stabilità europeo (ESM), e avremo poi le elezioni politiche in Olanda e, ancora, la decisione sulla legge elettorale e la possibile data delle prossime consultazioni in Italia.  "Un programma molto denso e importante, dal quale, comunque vada, è facile attenderci un sensibile aumento della volatilità", sottolinea Giorgio Mascherone, cio di Deutsche Bank Italia.

Intanto si sta chiudendo la stagione delle semestrali che, migliori del previsto, con una crescita media globale degli utili del 6% rispetto ad un anno prima ha contribuito a spingere gli indici azionari. Un trend che, tuttavia, non dovrebbe spingere gli investitori a sovrapesare l’azionario, asset su cui Mascheroni raccomanda ancora prudenza. Meglio, in questo caso, sceglierei Paesi emergenti, prosegue, e tra i settori quelli difensivi (healthcare), tecnologici o ad alto dividendo.

In ambito obbligazionario, Deutsche Bank Italia continua a privilegiare gli high yields che offrono prezzi e rendimenti ancora molto interessanti insieme con corporate e governativi asiatici. Sempre bene mantenere una buona diversificazione valutaria, conclude Mascherone, anche se l’euro attenderà le mosse della BCE prima di uscire dal range 1,23 – 1,26.

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