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8/10/2012
Ieri, 9 agosto 2012 si festeggiava, si fa per dire, il quinto compleanno della crisi finanziaria come riportato da Advisor con la notizia "Promotori, la crisi compie 5 anni. E non è finita".
Da quel lontano 9 agosto il mondo finanziario è passato dal fallimento di una delle regine di Wall Street, Lehman Brothers, all'haircut dei titoli di Stato della Grecia, per arrivare, ai giorni nostria, alla crisi del debito pubblico dei Paesi periferici della zona euro.
Una serie di eventi che hanno modificato profondamente il concetto di finanza.e di investimento.
L'edizione di oggi del Financial Times ha pensato di ricordare la cosa misurando la performance (total return) messe a segno dalle principali asset class in valuta locale.
I primi della classe
In termini di rendimenti, dall'agosto del 2007 spiccano i rialzi messi a segno da alcune commodity come il mais (+146%), l'oro (+144%) e il petrolio Brent (61%).
Ad una certa distanza spiccano i rialzi messi a segno dai titoli di Stato di Gran Bretagna (54%) e Germania (+26%).
Distaccate, dopo le obbligazioni societarie emesse in dollari Usa ed euro, ci sono i primi indici azionari.
Si tratta dell'indice Ftse 100 (+12,8%) e dall' S&P500 (+7,76%). Per approfondimento consigliamo da AdvisorOnline "Segnali di speranza dal S&P500".
Maglie nere
In fondo alla classifica stilata dal Financial Times c'è la Borsa di Atene (-85%), l'indice settoriale Stoxx 600 Banks (-72%) e poi il nostro Ftse Mib (-54%).
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