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Consulenti (ex-promotori), se neanche i tedeschi comprano più i Bund

8/9/2012 | Roberto Abate

E' l'altra faccia dello spread: i risparmiatori in Germania scappano dai titoli di Stato per i rendimenti troppo bassi e si "rifugiano" negli asset rischiosi


E' l'altra faccia dello spread. Che i livelli raggiunti in queste settimane dal differenziale tra i Bund e i titoli di Stato dei paesi periferici non convengano alla Germania stessa, lo dimostrano anche gli investimenti dei risparmiatori tedeschi che, stando ai recenti dati della Deutsche Aktieninstitute (Dai), hanno aumentato gli acquisti di azioni e fondi comuni.

Si tratta di 1,9 milioni di nuovi investitori su un totale di 10,2, come riporta oggi il Corsera. Per trovare numeri simili bisognerebbe tornare al 2001. Crescono, inoltre, anche i tedeschi che puntano direttamente in Borsa senza ricorrere ai fondi d'investimento: dai 3,4 milioni di fine 2010 sono passati agli attuali 4,3 milioni. 

Ma cosa ha spinto gli investitori verso gli asset più rischiosi? Nonostante le condizioni di mercato non siano ora delle più favorevoli, per gran parte di loro è meglio puntare su fondi, quelli obbligazionari garantiscono la stessa sicurezza dei Bund, ma una maggiore diversificazione su base geografica e rendimenti più attraenti, e anche sulle azioni, piuttosto che investire in titoli governativi dai rendimenti davvero troppo bassi. Ieri, per esempio, il Bund decennale con scadenza 4 luglio 2022 è stato collocato al  tasso medio di 1,42%.

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