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Regno Unito, le Olimpiadi cominciano da qui

7/31/2012 | Redazione Advisor

La crescita dell’economia del Regno Unito si conferma debole con un inatteso crollo del Pil dello 0,7% nel secondo trimestre (rispetto al trimestre precedente). A svelare il peggior dato in oltre metà secolo è il commento di J.P. Morgan Private Bank


 

La crescita dell’economia del Regno Unito rimane debole con un inatteso crollo del Pil dello 0,7% nel secondo trimestre (rispetto al trimestre precedente), uno dei peggiori dati rilevati in oltre metà secolo. 
E' quanto emerge dal commento di J.P. Morgan Private Bank secondo cui l'economia ha subìto una contrazione dell’1% anno su anno con un rallentamento dovuto al debole settore dell’edilizia, crollato del 5,2% trimestre su trimestre, sino a ridurre il Pil dello 0,35%. 

 
Stando al report, sono intercettabili molteplici fattori che pesano sull’economia. Il governo è ancora impegnato nel piano di austerità ma ha anche fatto passi avanti per stimolare una crescita. Piani come il Funding for Lending Scheme (fondo per uno schema di prestiti) hanno il potenziale necessario ma gli effetti non si sono ancora fatti sentire. Inoltre, l’economia potrebbe ricevere una spinta dalle Olimpiadi ma è comunque necessario un miglioramento prolungato delle condizioni economiche. 
 
 
Guardando avanti, l’attività economica nel terzo trimestre dovrebbe rimanere piatta (-0,1% trimestre su trimestre), ma con un rimbalzo nel dato citato (poiché il numero dei giorni lavorativi torneranno nella media) e un effetto delle Olimpiadi che dovrebbe far aumentare il Pil dello 0,5% nel trimestre (rispetto al trimestre precedente). 
 
 
Le conseguenze per la valuta sono abbastanza contenute; da JP Morgan si aspettano un cambio Pil/dollaro con trend sideways. Fattori esterni al Paese, in Europa e Stati Uniti, dovrebbero risultare i maggiori driver della valuta. Un ulteriore peggioramento dell’area euro potrebbe infine bloccare l’apprezzamento della sterlina e un nuovo QE varato dagli Stati Uniti potrebbe portare la sterlina in rialzo. Finché non sarà annunciata e implementata una soluzione di lungo termine per la crisi dell’eurozona si prediligerà la sterlina rispetto all’Euro.

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