Mario Draghi spiegato ai posteri, il Mario Draghi che è in noi, la pancia di Mario Draghi. Quanto incidano le parole del presidente della Bce (nella foto) lo dimostrano oggi le borse europee che (ri)scoprono l'alba finanziaria con un avvio in deciso rialzo, gonfiando o detergendo il rally segnato da una linea di totale difesa nei confronti dell'euro. Come scrive il Sole 24 Ore, "un rally talmente violento da calmierare i tassi come mai si era visto prima". Se davvero la Bce è pronta a fare tutto il necessario per preservare l'euro, gli operatori non possono che reagire acquistando in massa i cosiddetti titoli di Stato periferici, finiti di recente nelle grinfie della speculazione.

 

Insomma, dove portano le parole di Draghi, pronunciare alle 12 di ieri? L'indomani, l'aspettativa di un intervento decisivo dell'Eurotower spinge i listini del vecchio continente. L'indice Ftse 100 a Londra nei primi scambi guadagna lo 0,39% a 5.5592,17 punti, il Cac 40 di Parigi avanza dello 0,48% a 3.222,43 punti e il Dax 30 di Francoforte registra un progresso dello 0,35% a 6.606,05 punti. In rialzo anche Milano che sale dello 0,67% a 13.298 punti e Madrid che segna un +0,63% a quota 6.408,7 punti. 

 

Ma lo scenario più importante è questo: lo spread su 10 anni è sceso a 474 dai 518 punti del giorno prima, con il tasso del BTp settembre 2022 calato a quota 6,06% dal 6,46%. Ancora più evidente il "raffreddamento" sulle scadenze ravvicinate. Il titolo di Stato a due anni ha visto arretrare il suo rendimento a quota 4,14% dai 4,93%; cali vorticosi sono saltati fuori anche su tutte le altre scadenze italiane, così come sui Bonos spagnoli. La curva dei rendimenti italiani, dopo un periodo di tensione, ha ripreso a salire: prematuro, forse, parlare già di svolta o di nuovo trend verso la crescita. Però, chissà.