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Alla fine vincerà la Germania

6/27/2012 | Francesco D'Arco

Dopo aver eliminato la Grecia dall'Eurozona, la Germania potrebbe puntare all'uscita di Italia, Spagna e Portogallo.


 

"Le elezioni greche non hanno prodotto grandi cambiamenti, se non il rinvio della cosiddetta Grexit". È questo il duro giudizio di Stuart Thomson - Co-gestore del fondo Ignis Absolute Return Government Bond che in un reporte definisce la Bundesbank "l’eminenza grigia dell’unione monetaria".
 
"Storicamente la banca centrale tedesca è sempre riuscita ad ottenere ciò che voleva" sentenzia Thomson ricordando quanto avvenuto nel 1992, quando la Bundesbank "si adoperò per escludere la Lira italiana e la Sterlina dal meccanismo di cambio europeo, ma fu poi forzata per ragioni politiche a difendere la permanenza del Franco francese".
 
Ora l'esperto è convinto che, alla fine, la Bundesbank "riuscirà ad escludere Grecia, Cipro e Portogallo dalla moneta unica" scrive il gestore. "Naturalmente, la banca centrale tedesca preferirebbe espellere anche Irlanda, Spagna e Italia, ma avendo accettato la necessità politica di una loro permanenza nell’Euro, si limiterà ad insistere su una ristrutturazione del debito di queste economie. In ogni caso, non crediamo che la ristrutturazione si fermerà a questi tre Paesi. Considerando il decennio perduto dell’attività economica globale supponiamo che altri membri dell’Eurozona entreranno in conflitto con il meccanismo europeo di riduzione del debito prima che ci sia uno impulso tale da avviare l’unione politica".
 
Insomma per la Grecia è solo tutto rimandato. "Il rischio immediato è stato evitato e il nuovo governo si impegnerà per ottenere un’estensione del programma di austerità. Due anni sembrano un tempo ragionevole, considerato che la Spagna ha già ricevuto un’estensione di un anno. Una tale autorizzazione potrebbe essere concessa già dopo il prossimo report della Troika" sottolinea Thomson. "In ogni caso è improbabile che il programma di austerità sia attuato in maniera soddisfacente, considerata l’opposizione popolare e la probabile contrazione del PIL greco di oltre il 7% nel corso del 2012. La fragile natura della coalizione al governo, inoltre, ci fa supporre che possa fallire entro i prossimi diciotto mesi causando l’uscita dall’Euro di Cipro oltre che della Grecia. Ciononostante, il governo tedesco mira a mantenere la Grecia all’interno dell’Unione Monetaria, almeno fino alle elezioni federali del 2013". 

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