La prossima sarà una settimana cruciale per la sopravvivenza politica di Mario Monti, con le sue chance in bilico come il futuro dell'euro. Così scrive il Ft oggi, aggiungendo che i mercati sono già allarmati per il rischio di dimissioni dopo summit Ue: se Monti dovesse tornare a mani vuote dal summit europeo al via giovedì prossimo, il Governo di tecnici non eletto sarebbe messo sotto una crescente pressione per rassegnare le dimissioni e aprire la strada a elezioni anticipate che potrebbero aumentare il nervosismo sui mercati europei.

Il professore di finanze dell'Università di New York, Edward Altman, infatti, ha ricordato il quotidiano della City, lo scorso anno assegnò all'Italia e all'euro un 70% di possibilità di sopravvivere. Oggi le probabilità non vanno più in là del 50-50 e considerando il peso del nostro Paese (troppo grande per poter fallire) il destino della divisa comune sembra essere legato a quello dell'Italia. Eppure una soluzione per placare le tensioni sui mercati ci sarebbe. E lo indica sempre sullo stesso quotidiano Benoit Coeuré, membro del board Bce, dicendosi sorpreso del fatto che nessun Governo abbia ancora chiesto all'Esfs di acquistare titoli del debito per ridurre il costo del debito.

Il fondo Efsf, infatti, è stato autorizzato a intervenire sul mercato secondario un anno fa, ma ancora nessun Governo ha mai usato questa possibilità. Secondo le regole del fondo salva Stati, la Bce deve essere preventivamente consultata prima di realizzare acquisti di titoli dei debiti sovrani. Coeuré ha anche aperto a un possibile taglio dei tassi da parte della Bce, affermando che l'ipotesi è stata discussa nell'ultima riunione e molto probabilmente sarà nuovamente discussa nel prossimo board.