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"Ecco perché i bonos sono più rischiosi dei Gilt"

6/20/2012 | Roberto Abate

Lo spiega nel recente commento settimanale Chris Iggo, cio global fixed Income di AXA Investment Managers


Prendere parte alla crisi dell’Euro – che sia come investitore, banchiere, consumatore, gestore o policy maker – è come sciare per la prima volta al tramonto. Così scrive Chris Iggo (nella foto), cio global fixed Income di AXA Investment Managers (AXA IM), in un recente commento settimanale. “Se c’è luce a sufficienza – prosegue -  e la pista è poco pendente si sarà fiduciosi di riuscire a scendere senza grandi problemi. Se invece inizia a farsi buio e la pista diventa più ripida e scoscesa, sarà necessario un maggiore livello di destrezza per restare in piedi ma ci sarà ancora speranza di riuscire a portare a termine l’impresa”.
 

“Dunque, l’Euro si sfracellerà ai piedi delle Alpi e dei Pirenei?”, si chiede provocatoriamente Iggo. “Non è dato saperlo. Ma quel che possiamo dire con una certa sicurezza è che in nostri sciatori hanno perso il controllo e che al momento la maggior parte di loro è rimasta su una gamba sola e agita freneticamente le mani per aria mentre nessuno sembra in grado di rimettersi in posizione sugli sci in tempi brevi”, risponde il cio di AXA IM, spiegando che il sistema oggi non funziona: il rendimento dei titoli di Stato decennali spagnoli in circolazione è salito al 7% mentre quello degli analoghi titoli tedeschi è sceso all’1,4%. Per contro, la crescita del PIL nominale è vicina allo zero in Spagna e al 4% in Germania.


Iggo, poi, si chiede ancora, cosa renda le obbligazioni spagnole più rischiose dei Gilt britannici. Per lui non si tratta solo del fatto che l’economia spagnola sia più debole, pur essendo ovviamente importante, ma soprattutto che la Spagna ed altri membri dell’Area Euro non abbiano libero accesso al prestatore di ultima istanza. I Treasury USA e i Gilt britannici sono meno rischiosi delle obbligazioni spagnole poiché la Federal Reserve e la Banca d’Inghilterra hanno mostrato piena disponibilità nel diventare prestatori di ultima istanza.


Sono pertanto due le strade principali che l’Europa potrebbe intraprendere per ridurre i premi al rischio, secondo il cio di AXA IM: una prevede che la BCE diventi realmente un prestatore di ultima istanza e acquisti, su larghissima scala, titoli sovrani direttamente con il pieno sostegno dell’Ue; la seconda riguarda la creazione di un qualche meccanismo che fornisca una garanzia più significativa per tutti i debiti sovrani dell’area euro. 

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