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5/31/2012 | marco.gementi
Lo spread tornato ben sopra i 400 punti base, indica che l'Italia nonostante "riforme strutturali che costano politicamente e socialmente è ancora minacciata da enormi possibilità di contagio".
Lo ha detto Mario Monti (nella foto), in un intervento in videoconferenza da Roma al Brussels Economic Forum.
Il premier ha rilevato che questo contagio è dovuto a una debolezza complessiva del sistema più che al singolo paese. L'Europa dovrebbe realmente accelerare gli sforzi per limitare il contagio della crisi.
Il presidente del Consiglio è convinto che se nel vertice Ue di fine giugno i 27 riusciranno ad approvare un pacchetto credibile di misure per la crescita, gli spread scenderanno istantaneamente.
Sul fronte Germania, secondo il presidente del Consiglio, Mario Monti, il paese deve «riflettere e profondamente» su un tema molto importante: l'Europa deve accelerare gli sforzi di crescita e per limitare il «contagio» dei problemi finanziari. Se esso continuasse, infatti, potrebbe venire il meno il sostegno pubblico alle politiche di rigore. E poi conclude: «Sono incoraggiato dalle valutazioni della Commissione europea sul lavoro che sta facendo l'Italia, anche se lo facciamo non perché ce lo chiede l'Europa, ma perché sappiamo che si tratta di un lavoro necessario per il Paese».
La Banca centrale europea
Il premier ha detto di non considerare opportuna la possibile modifica del mandato della Banca centrale europea per includere la crescita economica tra i suoi obiettivi, aldilà della lotta all inflazione. «Non penso che la crescita debba essere inserita nel mandato della Bce - ha detto Monti durante un intervento video - Il rischio sarebbe che i governi potrebbero trovarlo più comodo ed eviterebbero di portare avanti riforme strutturali».
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