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4/23/2012 | Roberto Abate
La ripresa economica nel 2012 sia complessivamente lenta ma positiva: i Paesi emergenti che rallentano meno del temuto, gli Stati Uniti che crescono un po’ più di quanto ipotizzato, mentre l’Europa che, globalmente, rimane ferma. Due le date da tenere a mente per la settimana che sta per cominciare: il primo turno elettorale delle presidenziali francesi (le più attese insieme a quelle statunitensi del prossimo 6 novembre) e, venerdì prossimo, il rilascio del dato sul Pil USA del primo trimestre 2012.
Intanto, dai paesi emergenti giungono notizie confortanti: la banca centrale indiana ha abbassato il costo del denaro di mezzo punto percentuale, più del previsto, rassicurata dalla tenuta dell’inflazione e nell’intento di spingere la crescita economica mentre le autorità cinesi hanno deciso di allargare la banda di oscillazione del cambio del Remimbi evidentemente convinte che l’economia domestica continua a mantenere un passo sostenuto.
In questo contesto, si legge in un recente outlook di Deutsche Bank, le prospettive per gli investitori rimangono sostanzialmente invariate rispetto alle scorse settimane: sì alle azioni, ma scegliendo le piazze (Stati Uniti, Germania, Giappone, Cina) che crescono di più e i settori (energia, health care, tecnologia) a più alta redditività, mettendo in preventivo ancora qualche possibile brusco movimento degli indici. Il reddito fisso governativo, invece, proseguono gli analisti, patisce ancora i problemi del debito pubblico in Europa e sarà influenzato dalle scelte degli elettori nelle prossime settimana.
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