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Anima: 500 milioni sul tavolo per acquisire piccole boutiques

5/24/2024 | Redazione ADVISOR

L’a.d. Alessandro Melzi d’Eril apre ad ulteriori operazioni di aggregazione, anche all'estero, ribadendo che “è un capitolo che non abbiamo assolutamente chiuso”


“E’ un capitolo che non abbiamo assolutamente chiuso, anche perché più acquista dimensione, più un gruppo come il nostro è in grado di investire in fattori produttivi quali persone, tecnologia, strutture e offrire quindi ai clienti un servizio e un prodotto di maggiore qualità”. Alessandro Melzi d’Eril, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, non esclude a priori ulteriori operazioni di aggregazione.

A disposizione, ricorda del resto il manager, vi sono potenzialmente almeno 500 milioni da mettere eventualmente a servizio di operazioni che possano rafforzare le attuali linee di business sui mercati privati o “aggiungere nuove strategie, acquisendo per esempio piccole boutiques , sia in Italia sia all'estero”. 

Intanto , si legge sempre sul quotidiano di Confindustria, le acquisizioni di Castello e Kairos nell'ultimo anno hanno permesso di aggiungere nuove competenze e sviluppare ulteriormente le aree relative ai mercati privati e alla clientela di fascia alta. Anche per questo le indicazioni principali del nuovo piano strategico 2024-2028 sono dedicate allo sviluppo delle due realtà: l'obiettivo complessivo per Anima Alternative, Castello e Kairos è di raddoppiare in 5 anni le masse gestite, che al momento valgono insieme circa 9 miliardi di euro, e di quadruplicare la redditività. L'attenzione dedicata dal piano in gran parte alla crescita organica non esclude a priori ulteriori operazioni di aggregazione.

 

Un ulteriore impegno preso da Anima con gli investitori riguarda il tema della remunerazione. Il piano strategico mette per iscritto che nel quinquennio al 2028 è previsto l'impiego di almeno i175% degli utili perla remunerazione dei soci, fra dividendi e operazioni di acquisto di azioni proprie, l'ultima delle quali è stata appena avviata per un corrispettivo fino a 40 milioni. “Abbiamo formalizzato - spiega Melzi d'Eril - la prassi adottata negli ultimi anni e nei prossimi 5 agli azionisti potrebbe andare l'equivalente di circa la metà dell'attuale capitalizzazione di mercato”. 

 

Dalla raccolta arrivano intanto indicazioni confortanti dopo un 2023 complesso, soprattutto per il retail. “La propensione all'investimento è cresciuta molto negli ultimi sei mesi”, sottolinea Melzi d'Eril, sottolineando come dai dati dell'Osservatorio Anima sul risparmio delle famiglie italiane traspaia una preferenza per i prodotti finanziari in aumento al 55% e di nuovo vicina ai livelli post-Covid. La rincorsa ai BTp sembra inoltre aver ormai raggiunto l'apice per una sorta di “effetto di saturazione» dei portafogli dei risparmiatori, tornati a detenere una quota attorno al15%di titoli del Tesoro non lontana dalle medie storiche. “Così - conclude Melzi d'Eril - si normalizza uno degli elementi che hanno pesato sul settore lo scorso anno come la concorrenzialità dei BTP”.

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