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Basta austerity. Ora lo dicono anche i gestori

5/18/2012 | Massimo Morici

La percentuale degli asset manager insoddisfatti delle politiche fiscali, perché troppo restrittive, è più che raddoppiata nell'ultimo mese secondo un recente sondaggio di BofA Merrill Lynch. Ecco come hanno indirizzato i loro portafogli


Cresce il desiderio tra gli investitori di vedere politiche fiscali che stimolino gli investimenti in tutto il mondo, nel mezzo dei timori di un nuovo default di Atene che rischia di uscire dall'Eurozona, secondo un recente sondaggio condotto da BofA Merrill Lynch a maggio, dopo le elezioni in Francia e Grecia. La porzione dei gestori (quelli intervistati sono ltre 240) insoddisfatti dalle politiche fiscali, perché troppo restrittive, infatti è più che raddoppiata nell'ultimo mese dall'11 al 23%. Circa i due terzi degli investitori è preoccupato dalla situazione in Grecia, che potrebbe riservare nuove e negative sorprese quest'anno, una percentuale decisamente superiore al 48% registrato in aprile.


Solo pochi gestori, invece, sono convinti che le correnti politiche monetarie siano sufficientemente stimolanti e le aspettative per un'ulteriore intervento della Bce nell'Eurozona sono cresciute: il 60% si aspetta nuove iniezioni di liquidità da parte dell'Eurotower su larga scale nella seconda metà del 2012. Sul fronte dell'asset allocation, i gestori hanno in genere esteso le posizioni in liquidità e in bond riducendo l'esposizione all'azionario. In particolare, il 28% ha sovrapesato il cash, rispetto al 24% di parile, mentre i gestori che hanno sottopesato i bond sono scesi dal 48% di aprile al 33% di maggio.


I gestori che hanno sovrapesato l'azionario sono calati al 16% dal 28% di aprile, mentre si mantiene stabile l'appetito per l'equity USA dal 27% di aprile al 26% di maggio. Cala l'attrattività delle commodity ai livelli più bassi degli ultimi mesi: a maggio il 2% ha deciso di sottopesare questa asset class rispetto all'8% che ad aprile preferiva invece sovrapesare le commodity. Questo trend può essere un indicatore, spiega BofA, di una più bassa crescita globale e di una bassa inflazione.


Aumentano, invece, i gestori che credono in una ripresa dell'economia cinese (dal 4% di aprile al 10 di maggio) e crescono i gestori  che preferiscono sovrapesare i mercati emergenti al 32% del totale dal 24% di aprile. Allo stesso tempo i timori della Grecia fanno aumentare gli investitori che sottopesano l'euro, che passano al 32% dal 20% di aprile, mentre circa la metà (49%) crede che la moneta unica si deprezzerà ulteriormente.

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