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5/17/2012 | Massimo Morici
I gestori sono cauti rispetto alla crescita del patrimonio in gestione: meno di un terzo si aspetta di veder crescere gli AUM più dell’8% nei prossimi due anni. E' quanto emerge in una recente survey di State Street, realizzata in collaborazione con l’Economist Intelligence Unit, che ha intervistato 160 asset manager europei per capire come sta cambiando l’industria del risparmio gestito alla luce della crisi finanziaria.
Per il 49% del campione la più grande sfida che gli asset manager devono affrontare nella gestione dei dati è fornire un alto livello di dettaglio e qualità nelle informazioni ai propri clienti. Il raggiungimento di una scala dimensionale dei sistemi interni è la seconda sfida più citata (44%) mentre fornire dati accurati alle autorità regolamentari e agli auditor è la terza (33%). Quasi 3 asset managers su 10 (27%) dichiarano che le policy e le procedure interne rappresentano la maggiore sfida quando si cerca di portare velocemente un prodotto sul mercato, più della ricerca del supporto da parte del senior management (19%).
I fattori che maggiormente influenzano le decisioni di investimento da parte degli asset manager, invece, ad oggi sono i rendimenti (28%), l'avversione al rischio (27%), la diversificazione ulteriore rispetto alle asset class tradizionali (22%) e la complessità e incertezza normativa.
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