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1/23/2018
Fondi sovrani ed hedge fund hanno approfittato dei forti ribassi di Borsa negli scorsi anni per comprare a sconto a Piazza Affari. È quanto emerge da un recente quaderno della Consob che ha analizzato i fattori che determinano la partecipazione degli investitori istituzionali (fondi comuni, fondi sovrani ed hedge fund) non bancari nelle maggiori 100 società quotate in ciascuno dei cinque paesi europei considerati (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) nel periodo 2010-2015. In particolare, il lavoro mostra che la presenza di investitori istituzionali è “correlata sia con variabili macroeconomiche sia con le caratteristiche delle singole imprese”, anche se i risultati variano in relazione alla categoria di investitore istituzionale.
L’analisi evidenzia l'impatto statisticamente significativo di fattori, che hanno contribuito ad attirare investitori nel capitale delle società quotate italiane: crescita del Pil (con effetto positivo) e crescita del debito pubblico (negativo); inefficienza del sistema legale (negativo); flottante sul mercato (positivo); incremento del ROE (positivo); leverage (negativo); presenza di consiglieri indipendenti nel consiglio di amministrazione (positivo).
Diverso, infine, appare spesso l’approccio adottato da i fondi sovrani e dagli hedge fund, i primi in qualità di investitori strategici, i secondi come investitori notoriamente “contrarian” e speculativi. “Ad esempio, la presenza dei fondi sovrani e degli hedge funds nel capitale delle società quotate, che in alcune specificazioni risulta inversamente correlata alla crescita economica, sembrerebbe confermare l'evidenza aneddotica da cui si evince che tali investitori tenderebbero a incrementare la loro quota di partecipazione in fasi di recessione” sottolinea il quaderno della Consob.
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