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Gli italiani abbandonano i titoli di Stato

9/17/2012 | Francesco D'Arco

In quasi due anni la ricchezza delle famiglie investita in strumenti finanziari ha registrato un calo dei titoli di Stato emessi dall'Italia a tutto vantaggio degli Oicr.


 

In quasi due anni la ricchezza delle famiglie italiane investita in strumenti finanziari si è ridotta di circa 11 punti percentuali. Rispetto ai 1.954,7 miliardi di euro investiti alla fine del secondo trimestre del 2010, oggi la clientela retail investe "solo" 1.746,1 miliardi. Un calo che ha riguardato quasi tutti gli strumenti finanziari con pochissime eccezioni, tra le quali spiccano gli Oicr.

 

A rivelarlo il primo numero del "Bollettino statistico" contenente informazioni statistiche sul mercato finanziario italiano, con specifico riferimento ai settori istituzionali di competenza della Consob e aggiornato al primo trimestre 2012.  Secondo i dati raccolti dall'ufficio studi della Commissione di Vigilanza emerge, in particolare, un forte calo tra la clientela retail degli investimenti in titoli di Stato italiani: rispetto ai 428,3 miliardi di euro investiti alla fine di giugno 2010, a marzo 2012 il dato superava di poco i 395 miliardi. Un calo di circa 10 punti percentuali che è andato a tutto vantaggio dei fondi comuni.

 

Sempre secondo le statistiche della Consob tra giugno 2010 e marzo 2012 la ricchezza delle famiglie italiane investita in oicr è cresciuta di circa il 10% passando da quota 312,7 miliardi agli attuali 344 miliardi di euro.

 

E i restanti mille miliardi dove sono stati investiti? Il bollettino statistico della commissione guidata da Giuseppe Vegas rivela ancora un forte preferenza per le obbligazioni di imprese finanziarie che hanno visto investimenti retail per 687,8 miliardi (in calo rispetto ai 759 di metà 2010).

 

Hanno invece superato i 166 miliardi gli investimenti in titoli di capitale italiani mentre titoli di capitale esteri e obbligazioni di imprese non finanziarie si sono equamente distribuiti circa 70 miliardi di euro. Fermi a 58,7 miliardi gli investimenti in titoli di stato esteri, a 15,2 miliardi gli investimenti in altri titoli e a 9,4 miliardi gli investimenti in titoli derivati che vedono comunque una crescita del 100% rispetto ai 4,8 miliardi di giugno 2010. 

 

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