Tempo di lettura: 3min

Investimenti: il tris immancabile è fondi, bond e polizze

6/1/2012 | Marcella Persola

Secondo la relazione annuale di Bankitalia i portafogli delle famiglie italiane nel corso del 2011 si sono riempiti di obbligazioni governative, prodotti assicurativi e...


 

Il portafoglio degli italiani? Pieno di BTP e di bond. Vuoi per l'appetito suscitato dai rendimenti dei titoli di stato italiano, vuoi per la "scarsa cultura finanziaria" degli investitori, ma nel 2011 le famiglie si sono fatte ingolosire e hanno riempito i loro portafogli di obbligazioni.

 

Dalla relazione annuale di Bankitalia emerge che nel corso del 2011 sono stati acquistati dalle famiglie circa 47 miliardi di bond a lungo termine. L'incidenza dei titoli pubblici sulla ricchezza finanziaria delle famiglie è salita del 6% rispetto al 2010. Mentre il peso dei fondi sul totale della ricchezza delle famiglie è rimasto invariato al 6% mentre l'incidenza delle azioni e delle altre partecipazioni è scesa dal 23 al 20%, sia per effetto della caduta delle quotazioni che per il volume ridotto degli acquisti netti. Le famiglie, invece, hanno continuato a investire in polizze e altri prodotti assicurativi, sebbene in misura minore rispetto al 2010. 

 

Nella seconda metà del 2011 Bankitalia segnala una diminuzione dei depositi a vista, di quelli rimborsabili con preavviso e dei pronti contro termine. Questi cali sono stati in parte compensati dall'aumento dei depositi a durata prestabilita. Le dinamiche rilevate da Bankitalia si inquadrano in uno scenario di riduzione della propensione al risparmio delle famiglie che si è attestato intorno al 12%. 

 

Per quanto riguarda il settore del risparmio gestito esso ha registrato un deflusso di 43 miliardi contro i 3 miliardi di flussi dello scorso anno. Il calo ha riguardato principalmente i fondi comuni, i prodotti assicurativi e le gestioni patrimoniali. 

 

 

Entrando nel merito delle SGR Via Nazionale evidenzia come nel 2011 l’utile netto complessivo, pari a 385 milioni, è diminuito del 22,6%  rispetto all’anno precedente. Gli intermediari hanno risentito in misura rilevante della flessione dei patrimoni gestiti e della conseguente riduzione delle commissioni attive. L’azione di contenimento dei costi operativi, anche attraverso operazioni di riassetto societario e di gruppo, ha solo in parte compensato la contrazione del margine lordo della gestione caratteristica. Sul risultato finale hanno inciso in misura rilevante anche le perdite su partecipazioni (pari a circa 19 milioni) e le rettifiche di valore su attività immateriali (36 milioni). Dalla fotografia di Bankitalia emerge che circa un terzo delle SGR (pari a 65) hanno chiuso in perdita l’esercizio; di queste, il 40 per cento è specializzato nel comparto immobiliare.

 

Discorso analogo per le SIM. Nel corso del 2011 la redditività ha risentito delle tensioni sui mercati finanziari, invertendo la tendenza favorevole registrata nel biennio precedente. Le SIM hanno chiuso l’esercizio 2011 con un utile netto complessivo di 68 milioni, in flessione del 41% rispetto al 2010. Il rendimento del capitale e delle riserve (ROE) è sceso dal 13 all’8%. Il peggioramento del margine di intermediazione (-21%)  è dovuto primariamente alla contrazione dei ricavi da commissioni sui servizi di raccolta ed esecuzione di ordini. Nonostante la riduzione dei costi operativi (-14%), il rapporto fra costi e ricavi è salito al 76 % (71 % nel 2010).

 

 

 

 

 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?