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Rabitti Bedogni (Apf): “Cambiamo nome ai pf e costruiamo la casa della consulenza”

7/9/2015 | Massimo Morici

Il presidente dell'Albo durante la presentazione della Relazione annuale al Senato ha ricordato che “i tempi sono maturi affinché la categoria assuma la denominazione di consulenti finanziari. Albo unico entro fine anno”


L’Organismo per la Tenuta dell'Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari) (APF), presieduto da Carla Rabitti Bedogni (nella foto), non abbassa la guardia e, sul tema Albo Unico dei professionisti della consulenza finanziaria e passaggio delle funzioni di vigilanza dalla Consob, ribadisce con forza le proprie convinzioni: “I tempi appaiono maturi affinché la categoria (dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), ndr) assuma la denominazione di ‘consulenti finanziari’ e si provveda all’istituzione di un unico albo dei consulenti finanziari e si provveda all'istituzione di un unico albo” ha detto Rabitti Bedogni nel suo discorso di presentazione a stampa, mercato e istituzioni della Relazione Annuale dell’Apf oggi a Palazzo Madama.

 

Un unico albo che “ricomprenda anche i consulenti finanziari e le società di consulenza previsti dagli artt. 18 bis e 18 ter del TUF, ancora sprovvisti di un’attuata disciplina che ne regolamenti l’accesso e l’esercizio nonostante risalgano agli anni 2007 e 2009 le emanazioni delle relative previsioni normative rimaste inapplicate”.

 

In merito, la presidente dell'Albo ha ricordato l’esistenza del disegno di legge Marino, in corso di esame al Senato, sulla riorganizzazione dell’attività di consulenza finanziaria che prevede l’introduzione di tre figure: il consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede, il consulente finanziario indipendente e le società di consulenza finanziaria, iscritte in tre sezioni distinte del medesimo albo.Da ultimo, Rabitti ha ricordato anche la legge di delegazione europea 2014, recentemente approvata dai due rami del Parlamento, che conferisce la delega al Governo, in occasione del recepimento della MiFID 2, "per apportare le opportune modifiche e integrazioni in materia di consulenti finanziari, società di consulenza finanziaria, consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), assegnando ad un unico Organismo la tenuta dell'albo, nonché i poteri di vigilanza e sanzionatori" sugli iscritti.

 

Il presidente dei consulenti (ex-promotori) auspica che “entro la fine dell'anno, il legislatore riesca a concludere l'iter previsto per l'approvazione di tali norme” necessarie per realizzare la piena tutela del risparmiatore. “Un ulteriore procastinare della situazione transitoria, che il settore subisce da otto anni, evidenzierebbe un fallimento del nostro sistema non compatibile con le dinamiche di regolazione comunitarie” ha avvertito il presidente dell'Apf. Del resto, il risparmio gestito e la consulenza finanziaria “costituiscono oggi un modello di business che accomuna in modo rilevante sia le reti sia le banche. Il consulente finanziario (ex-promotore finanziario) – ha concluso Bedogni – è una figura centrale nella diffusione di questo modello”.

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