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12/18/2014
Con il DDL n. 1559 arenato in Commissione Finanze e Tesoro del Senato (Articolo Il Senato prova a cancellare gli indipendenti), a causa di una lunga serie di emendamenti che ne mettono in discussione l'intera struttura, la sfida per arrivare in tempi rapidi alla nascita dell'Albo Unico della consulenza finanziaria si sposta presso la 5° Commissione Bilancio, sempre al Senato.
Proprio in questi giorni sono stati presentati al DDL n. 1698, ovvero la Legge di Stabilità 2015, una serie di emendamenti che indicano la via per modificare l'attuale Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari), e il rispettivo Organismo, con l'obiettivo di dare vita all'"Albo Unico dei Consulenti Finanziari", questo il nome indicato nel testo in discussione al Senato.
Gli emendamenti, firmati dai Senatori Mauro Maria Marino (in forza al PD) e Marcello Gualdani (del gruppo AP - NCD/UDC), ripropongono la struttura ormai nota dell'Albo diviso in tre sezioni: consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede (gli attuali pf), consulenti finanziari indipendenti (i fee-only), società dii conulenza. Ma gli emendamenti non si limitano a riproporre la formula nota, si spingono oltre e cercano di superare quella che era stata un'empasse tecnica quest'estate (Casa della consulenza, tutto è rimandato): non gravare sulle finanze pubbliche. Non solo, infatti, nei testi presentati si assicura esplicitamente "l'assenza di nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica", ma viene anche prevista una nuova tassa "dovuta per le iscrizioni successive all'entrata in vigore" dell'Albo, che confluirà, "nei limiti di 0,2 milioni di euro per l'anno 2016", ad un apposito "fondo da istituire presso il Ministero dell'economia e delle finanze da destinare alla copertura di quota parte degli oneri occorrenti per il funzionamento, per il medesimo anno 2016, dell'organismo istituto, ai sensi del quarto periodo, a seguito della revisione del sistema, disciplinato dalla Consob, di risoluzione stragiudiziale delle controversie con la clientela".
Una copertura in più che equipare l'APF all'OAM e che garantisce un'ulteriore stabilità al processo di passaggio delle funzioni di vigilanza dalla Consob al nascituro ''Organismo di Vigilanza e Tenuta dell'Albo unico dei Consulenti finanziari'' (l'attuale Organismo per la Tenuta dell'Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari)). Infine, al fine di garantire maggiore stabilità al nuovo assetto organizzativo, gli organi statutari dell'APF alla data di entrata in vigore della legge, dovranno restare in carica fino al 30 aprile 2019.
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