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9/15/2012 | andrea.giacobino
Vale quasi 6 milioni di euro la “tassa” che i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) sono tenuti a versare ogni anno. Stiamo parlando della quota annuale di cui devono farsi carico i financial advisor del nostro paese iscritti all'Albo. E quasi tutti pagano il tributo: il 98,33% degli iscritti all'Albo risulta infatti aver adempiuto all'obbligo. Sono queste le cifre contenute nel bilancio 2011 dell'Organismo per la Tenuta dell'Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari) presieduto da Giovanna Giurgola Trazza e guidato da Giuseppe Capobianco.
Nella premessa del rendiconto si legge che “al 31 dicembre 2011 i consulenti (ex-promotori) che risultano aver pagato la quota annuale sono 55.067, pari al 98,33% degli iscritti, pressoché in linea con il risultato dell'esercizio precedente (nel 2010 era pari al 98%) al quale ha certamente contribuito l'invio nel mese di maggio di una informativa con invito al pagamento a tutti i consulenti (ex-promotori) finanziar inadempienti”. Per costoro (che in tutto sono soltanto 930), l'Organismo ricorda che “le modifiche al TUF approvate il 29 giugno 2009 consentono all'Apf di fare ricorso alla proceduta di riscossione coattiva tramite iscrizione a ruolo”. E veniamo a quantificare l'importo della “tassa” per fare il mestiere di consulente finanziario (ex-promotore finanziario). Sempre nel bilancio dell'Organismo si legge che “i proventi per i contributi quota annuale sono stati pari a 5.991.679 euro”. La quota annuale dovuta nel 2011 dagli iscritti all'Albo al 2 gennaio 29010 era di 107 euro, di 300 euro quella di iscrizione all'Albo e di 100 euro quella di iscrizione alla prova valutativa.
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