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5/19/2011 | Redazione Advisor
La metà del mercato dei fondi di investimento italiani è nelle mani di cinque gruppi bancari e nel 2010 i sottoscrittori hanno pagato ai gestori oltre 4,1 miliardi di euro di commissioni con un incremento di circa il 3% rispetto all'anno precedente.
Questi dati sono emersi dalla risposta fornita dal Ministero dell'Economia e delle Finanze ad un'interrogazione del senatore dell'Idv Elio Lannutti in merito ai fondi comuni di investimento di origine bancaria.
"I fondi comuni di investimento sono diventati vere e proprie sanguisughe, che si appropriano del sudato risparmio degli investitori con l'unica finalità di accrescere gli elevatissimi compensi dei gestori", spiega il senatore Lannutti, che ha presentato una proposta di legge per evitare che venga intaccato il capitale del risparmiatore e per eliminare il pagamento di commissioni nel caso in cui non venga raggiunto il risultato promesso dal gestore del fondo.
Nello specifico, il mercato dei fondi di investimento gestisce nel complesso una massa finanziaria di 272 miliardi di euro.
Le SGR appartenenti a gruppi bancari detengono una massa gestita di 192 miliardi di euro equivalente al 70,59% del mercato, di cui il 50% è detenuto da 5 banche : Intesa SanPaolo (21,55%), Banca Popolare di Milano (9,41%), Unicredit (8,41%), Ubi Banca (7,69%) e Monte dei Paschi di Siena (4,68%).
Quelle non appartenenti a gruppi bancari detengono invece una quota del 29,4% pari a 79,9 miliardi di euro.
Le commissioni attive percepite dalle SGR sulla gestione dei fondi sono state pari a 4,1 miliardi nel 2010 contro i 3,97 miliardi del 2009.
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