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Fimaa & Co pronte a gestire l'Organismo dei mediatori

3/30/2011 | redazione

Dopo l'incontro del 15 marzo scorso Fimaa e le altre associazioni di categoria, Fiaip e Anama hanno espresso delle perplessità sull'opera dell'Organismo dei mediatori e si dicono pronte


Il mondo della mediazione del credito sta attraverso una rivoluzione epocale. Dopo l'approvazione del nuovo provvedimento legislativo che ha messo ordine nella categoria, creando due diversi elenchi e stabilito delle regole ben precise per continuare ad operare sia come agenti in attività finanziaria, sia come mediatori del credito, le tre associazioni di categoria Fimaa, Fiaip e Anama hanno espresso delle nuove perplessità soprattutto sull'Organismo che dovrebbe trovarsi a gestire un esiguo elenco di iscritti.

Ieri le associazioni hanno incontrato nuovamente i rappresentanti del Mef e di Bankitalia, dopo l'incontro del 15 marzo e hanno espresso le criticità riguardo all'Organismo. In dettaglio secondo Fimaa & Co l'Organismo che sarà composto da tre a cinque membri nominati dal Mef su proposta di Bankitalia, si dovrà mantenere con le somme dovute dagli iscritti all'Organismo, somme che secondo l'organismo sono sufficienti a espletare l'attività, mentre per Fimaa & le altre associazioni si correrebbe il rischio che qualora le quote riscosse non dovessero coprire i costi l'associazione potrebbe essendo di natura privata esposta all'azione dei propri creditori, questo significherebbe inevitabilmente un'innalzamento della quota di iscrizione e di mantenimento e quindi delle quote eccessivamente onerose. 

 

Le tre associazioni sono pronte ad assumersi oneri e responsabilità, anche di natura economica, nella costituzione della nuova associazione,  a fronte di una chiaro e condiviso accordo di programma che, nel rispetto dei reciproci interessi pubblici e privati, tenga in debito conto le seguenti condizioni:

 

- L’associazione (Organismo) sia costituita, ed abbia quindi come soci, le associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale di tutte le categorie interessate dal provvedimento (banche, intermediari finanziari, mediatori creditizi, agenti in attività finanziaria, ecc.);

 

 

- I predetti soci costituenti, pur nel rispetto della prerogativa assegnata al Ministero di nomina dei componenti dell’Organismo, da qualificarsi e considerarsi quest’ultimo come l’organo con funzione direttiva, organizzativa e gestionale, possano comunque stabilire le linee guida e di indirizzo della spesa dell’associazione, e possano esercitare  un controllo sulla corretta osservanza  delle stesse da parte dei membri nominati dal ministero.

 

 

Così operando si otterrebbe un corretto bilanciamento dei reciproci interessi, quello di natura pubblica ad avere un organismo che, sebbene  partecipato da privati, sia gestito nelle linee politiche e direzionali in autonomia da membri  di gradimento del Ministero e della Banca d’Italia, che opereranno nel rispetto del budget di spesa deciso dai soci dell’associazione, e quello privato degli iscritti agli elenchi che non corrano il rischio di vedersi esposti a esborsi eccessivamente onerosi per far fronte a costi smisurati assunti dai membri di nomina politica.

  

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