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Consulenti fee-only, il miraggio dell'albo

10/10/2012 | Ippolito Catania

Non basta la spending review proposta dalla Nafop: il problema sono anche i professionisti di altri settori che prestano servizi di consulenza come attività accessoria e che preferiscono l'attuale Far West


Non basta la spending review proposta dalla Nafop, l'associazione dei fee-only italiani, ad accelerare la nascita dell'albo dei consulenti indipendenti, la cui attuazione è attesa da almeno quattro anni. Fino ad ora, infatti, a frenare il via libera è stato soprattutto il costo, stimato in 2 milioni di euro e a carico dello Stato, per avviare l'albo e arrivare entro tre anni al break even.

Tanto che la stessa Nafop giorni fa, come ha riportato AdvisorOnline, ha proposto un nuovo documento che riconsidera i costi dell'Organismo e del relativo Albo, tra cui il dimezzamento dell'emolumento del direttore generale. Il problema però non verte solo sul piano finanziario. Certo, in tempi di crisi il Tesoro sembra non essere disposto a scucire i 2 milioni necessari per uscire dall'impasse. Secondo le prime stime circolate negli scorsi anni, infatti, l'albo dei consulenti potrebbe arrivare entro tre anni a un massimo di circa 5.000 iscritti, un numero sette volte inferiore a quello dell'albo dei consulenti (ex-promotori) e giudicato non sufficiente per sostenere i costi.

Tuttavia, di albi in circolazione in Italia ne esistono ben altri e con numeri inferiori. Senza contare che stando alle normativa del settore, all'albo potrebbero iscreversi anche molti professionisti di altri settori (commercialisti, avvocati ecc.) che ad oggi già prestano servizi di consulenza finanziaria come attività accessoria - l'unica incompatibilità è quella con l'iscrizione all'albo dei consulenti (ex-promotori). Professionisti che non gradirebbero però la sorveglianza della Commissione su queste attività, per le quali non rispondono fino ad ora a nessuna authority. E che non starebbero effettuando le pressioni necessarie, tramite i loro organismi rappresentativi, per la regolamentazione di questo settore. Il Far West, si sa, fa comodo a molti.

 

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