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6/22/2012
Dopo la procura di Trani anche la Corte dei Conti accende un faro sull’operato delle agenzie di rating internazionali, quantificando il danno in 120 miliardi di euro, il costo delle due manovre "salva Italia" dell'estate e dell'autunno del 2011.
È questo il conto salatissimo che la Procura della Corte dei conti del Lazio potrebbe contestare a Moody's, Standard&Poor's e Fitch, per i rapporti, giudicati «avventati», delle tre agenzie di rating diffusi tra maggio e novembre dell'anno scorso sul debito pubblico italiano.
La tesi
La tesi in discussione della Procura della Corte dei conti è abbastanza elementare: se «non formati correttamente», i giudizi di rating sui debiti sovrani «possono costituire fonte di discredito, alimentare la confusione e influenzare negativamente i protagonisti della finanza pubblica a tutti i livelli, quindi anche a livello europeo». Col risultato di aver prodotto in Italia «una riduzione della spesa pubblica, un inasprimento della leva tributaria e una rincorsa alle privatizzazioni del patrimonio pubblico degli italiani, con gravissimi effetti recessivi».
Le date in oggetto
MOODY'S - 6 MAGGIO 2010 L'attacco al sistema bancario italiano; a mercato aperto (alle11,15), l'agenzia di rating diffonde notizie allarmanti sulla tenuta del sistema economico e bancario italiano.
STANDARD&POOR'S- 20 MAGGIO 2011
Il report sull'Italia; 3 analisti diffondono un report con l'avvenuto taglio dell'outlook dell'Italia. Secondo i magistrati i giudizi sono falsi, infondati e tendenziosi
FITCH - MAGGIO-NOVEMBRE 2011
L'effetto-annuncio; Fitch rivela a più riprese l'imminente declassamento del rating dell'Italia e, secondo l'annuncio, ha abusato di informazioni privilegiate
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