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Il Bitcoin macinerà nuovi record nel 2025

11/11/2024 | Redazione ADVISOR

Ferdinando Ametrano (CheckSig): “Se Trump dimostrerà di voler mantenere le promesse, e per farlo basterebbe la grazia a Ulbricht, è probabile che la criptovaluta superi la soglia dei 100mila dollari”


Bitcoin continua a macinare nuovi record, superando oggi per la prima volta la soglia degli 82mila dollari. Un traguardo che arriva in un 2024 straordinario per la criptovaluta, sostenuta dalla decisiva vittoria di Trump nelle elezioni americane ma anche da fattori macroeconomici come il taglio dei tassi, gli impressionanti risultati di raccolta degli ETF autorizzati a gennaio e i chiarimenti normativi negli Stati Uniti e nell’Unione Europea.

Bitcoin è cresciuto più del 95% da inizio anno, trascinando al rialzo il comparto cripto (+69%) di cui è leader incontrastato e consolidandosi come investimento imprescindibile per un portafoglio diversificato. 

Ferdinando Ametrano, amministratore delegato di CheckSig, commenta: “Bitcoin si conferma come l’asset class più remunerativa del 2024, del 2023 e dell'ultimodecennio. È decorrelata dalle altre asset class per cui migliora il profilo rischio-rendimento di un portafoglio diversificato. Dopo il successo degli ETF autorizzati a gennaio, quando Trump a luglio ha dichiarato il suo sostegno a Bitcoin è divenuto chiaro agli osservatori attenti che la soglia di $80.000-85.000 era raggiungibile con facilità entro fine anno”.

Bitcoin ha attraversato cicli di crescita esplosiva e significativi ritracciamenti fin dai suoi inizi: “Queste fluttuazioni riflettono il naturale processo di scoperta del valore di un asset innovativo, simile ai cicli vissuti da Amazon nei primi anni 2000 durante la bolla delle dot-com”, spiega Ametrano. “Come per internet e l’e-commerce, la volatilità di Bitcoin è legata all’evoluzione e all’adozione di un'innovazione destinata a trasformare i mercati. E, infatti, la volatilità di Bitcoin è paragonabile a quella degli altri campioni di rendimento del decennio come Amazon, Apple, Netflix, Nvidia e Tesla”.

L’effetto Trump e il contesto statunitense

La recente vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane è stato il fattore decisivo del rally degli ultimi giorni. Negli Stati Uniti il settore delle criptovalute aveva assunto un ruolo rilevante nella campagna elettorale: Trump ha promesso di fare degli Stati Uniti la “capitale mondiale delle criptovalute” e di lanciare una riserva strategica Bitcoin a lungo termine da utilizzare per la riduzione del debito pubblico. Inoltre, ha dichiarato l’intenzione di “licenziare” Gary Gensler, attuale presidente della SEC, accusato di un approccio troppo restrittivo verso le criptovalute. Si attende quindi un quadro normativo più favorevole all’adozione istituzionale delle criptovalute, stimolando ulteriori investimenti e nuovi record.

Pur facendo la tara alla demagogia da campagna elettorale, è ragionevole aspettarsi che almeno alcune delle promesse vengano mantenute. Un segnale significativo dalla nuova amministrazione potrebbe arrivare con la grazia promessa da Trump a Ross Ulbricht, fondatore di Silk Road, il primo mercato nero online in cui Bitcoin era utilizzato come moneta di scambio. Arrestato nel 2013 e condannato a due ergastoli più 40 anni di carcere, la pena di Ulbricht è considerata eccessiva, soprattutto rispetto ai soli 55 anni inflitti a Carlos, capo del cartello colombiano della droga. 

Secondo Ametrano “se all’insediamento di gennaio Trump dimostrerà di voler mantenere le promesse, e per farlo basterebbe la grazia a Ulbricht, è estremamente probabile che Bitcoin superi la soglia dei 100.000 dollari nel 2025”.

L’Unione Europea sdogana Bitcoin con il quadro normativo MiCA

Anche l’Unione Europea gioca un ruolo fondamentale nel rafforzare la posizione di Bitcoin, grazie all’introduzione del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), il quadro normativo che disciplina gli operatori cripto in Europa. Sono numerosi gli operatori europei che già offrono o dichiarano di voler offrire servizi per l’acquisto di Bitcoin.

Michele Mandelli, managing partner di CheckSig, commenta: “La domanda istituzionale per i crypto-asset è in costante aumento. Gli ETF Bitcoin di Blackrock e Fidelity lanciati a gennaio hanno appena superato i 38 miliardi di dollari: è facile immaginare che vedremo numeri comparabili all’apertura del mercato europeo, inevitabile nei prossimi 12-24 mesi. Con MiCAr, vedremo centinaia di operatori italiani e europei entrare nel mercato dei servizi cripto grazie al contesto regolamentare, finalmente chiaro. Si tratta di un’opportunità per fidelizzare e attrarre nuovi clienti e CheckSig è qui per facilitare questa transizione”.

Ametrano conclude ricordando che “Bitcoin ha frantumato tutti i record di performance, compreso quelli di raccolta ETF, ha futures e opzioni quotate al Chicago Mercantile Exchange, scambia 24 ore al giorno tutti i giorni dell’anno con volumi che sono decine di volte quelli di Apple. Bitcoin è qui per rimanere: non includerlo in un portafoglio di investimento è l’irrazionale rinuncia ad un vantaggio strategico”.

 

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