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Investimenti, le sorelle di ChatGpt. Le prime 10 intelligenze artificiali più utilizzate

1/25/2024 | Daniele Barzaghi

Se il 2023 è stato l'anno del successo dei software universali di generazione linguistiche, il 2024 sarà l'anno delle soluzioni specialistiche e di settore.


Se il 2023 è stato l'anno del successo dell'intelligenza artificiale intesa come chatbot (software universali di generazione linguistica) e generatrice di testi, il 2024 sembra destinato a essere l'anno delle soluzioni specialistiche e di settore.

 

Ma veniamo a quelli che sono ad oggi i campioni del comparto; al momento i riferimenti anche dal punto di vista di un investitore, visto che la nuova tecnologia, avviata nel 2020, è prevista coprire già nel 2025 ben il 60% del mercato globale: a soli 5 anni dalle prime sperimentazioni! 

 

Per fare un paragone i colossi del tech più storici hanno impiegato 15 anni a raggiungere quella soglia e i social network più recenti almeno 10.

 

L'AI egemone a inizio 2024, e che per la stragrande maggioranza degli interessati è quasi eponimo dell'intero comparto, è ovviamente ChatGpt, con 14,6 miliardi di accessi e una fetta di mercato pari al 60,2%.

 

E poi? in genere si fatica a citare un secondo software, limitandosi al più a citare confusamente qualcosa attribuito ai classici Google o Amazon, senza troppa convinzione.

 

Il secondo protagonista del settore è già abbastanza ignoto in Italia: si chiama Character.ai, è generato da Noam Shazeer e Daniel De Freitas, gli ex sviluppatori di LaMDA (primo sistema di AI proposta da Google), e che oggi vanta 3,8 miliardi di accessi con una del tutto rilevante quota di mercato del 15,8%.

 

Il terzo sistema - primo tra i generatori di testi - è QuillBot (1,1 miliardi di accessi e il 4,7% del mercato), seguito dal generatore di immagini Midjjourney (500 milioni di accessi; 2,1%) e dal franco-americano programma di data science Hugging Face (317 milioni di accessi; 1,3%).

 

Il campione di Google, che negli anni ha assunto il nome di Bard, è soltanto sesto con 242 milioni di accessi e una quota ancora limitata all'1%. E qui la partita è fondamentale perchè Alphabet è in assoluto la bigtech più esposta qualora il proprio sistema di intelligenza generativa dovesse fallire.

 

Seguono il generatore di testi NovelAI (239 milioni di accessi; 1%), il creatore di video CapCut (204 milioni; 0,8%), il chatbot Janitor AI (192 milioni; 0,8%) e lo sviluppatore di immagini Civitai (177 milioni; 0,7%). 

 

In particolare la categoria di CapCut attira attenzione. Il prossimo grande balzo verso il futuro generato dall'intelligenza artificiale sarà infatti , secondo gli esperti, la creazione automatica di video a partire semplicemente da testi scritti; e lì l'impatto sarà ancora più evidente.

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