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Bitcoin nei portafogli di oltre 12 milioni di investitori

7/26/2023

Il Bitcoin è stato spesso paragonato all’oro come bene rifugio, ma lo stock disponibile di nuovi BTC cresce a un ritmo esponenzialmente più lento nel tempo ed è limitato a 21 milioni di monete.


Il Bitcoin è stato spesso paragonato all’oro come bene rifugio.

L’affinità tra i due asset è rappresentata dall’avere una domanda anelastica in quanto non può essere aumentata per soddisfare una domanda crescente.

 

La differenza tra i due però è sostanziale.

Per quanto riguarda l’oro si ha solo una stima di quanto ne sia stato estratto: poco meno di 200mila tonnellate (con un incremento annuo di 2.000 tonnellate circa). In pratica potrebbe essere interamente contenuto in una piscina olimpionica.

Di Bitcoin invece si sa esattamente ogni momento quanti ne sono stati “minati”: 19,4 milioni di BTC da ottobre 2008, da quando cioè è stato messo online.

 

““Da inizio anno, 160mila BTC sono stati aggiunti all'offerta preesistente: ciò significa che siamo al 92,38% dell'offerta massima raggiungibile, dato che le regole prevedono un tetto massimo di 21 milioni di monete” commenta Tom Rodgers, Head of Research di ETC Group, società partner di HANetf nella quotazione di due ETF su Blockchain e Metaverso e di dieci ETC sulle principali criptovalute.

“Il Bitcoin è un bene limitato e lo stock disponibile di nuovi BTC cresce a un ritmo esponenzialmente più lento nel tempo - continua Rodgers - Dei 19,4 milioni di BTC estratti finora, la quota maggiore è detenuta dalla piattaforma di trading Coinbase, seguita da strumenti come fondi ed ETP mentre i minatori di Bitcoin quotati in Borsa a giungo 2023 detenevano più di 32mila BTC.

Ma è interessante anche notare che circa 3,79 milioni dei 21 milioni di BTC totali risultano ormai persi o permanentemente inaccessibili”.

 

La relativa scarsità di Bitcoin ne sostiene l'attrattiva di investimento a lungo termine, agevolata da una maggiore adozione della criptovaluta e da una domanda più elevata.

Oltre che da una maggiore diffusione a livello di investitore o risparmiatore privato.

 

“Si tratta di una importante tendenza costante nell'ultimo decennio - commenta il manager di ETC Group - La continua distribuzione di BTC dai possessori più grandi a quelli più piccoli è un segnale della sempre più ampia adozione del Bitcoin. Dal picco di febbraio 2021, le entità con saldi superiori a 1.000 BTC sono gradualmente diminuite e detengono ora una percentuale molto più piccola dell'offerta totale rispetto ai titolari con saldi pari o inferiori a 1 BTC.

Inoltre, il numero di possessori di Bitcoin puramente retail, caratterizzati da piccole disponibilità (inferiori al 0,01 BTC (circa 260 dollari) è passato dagli 830mila del 2013 a 12 milioni quest’anno”.

 

Un allargamento della platea che è stato agevolato notevolmente dalla diffusione di strumenti di risparmio gestito che hanno come sottostante proprio la criptovaluta.

“Se fino alla metà del decennio 2010 non esisteva ancora una modalità di accesso istituzionale al Bitcoin, oggi lo scenario è ben diverso e un numero sempre maggiore di posizioni in Bitcoin vengono detenute, sia per diversificare il portafoglio, ma anche per accantonare un asset considerato un bene rifugio alla stregua dell’oro fisico”.

 

Tra questi, va annoverata anche Tesla, che di recente ha dichiarato di non aver modificato la sua consistente posizione in Bitcoin nel corso del secondo trimestre del 2023, mantenendo così l’approccio strategico dell’azienda nei confronti degli investimenti in criptovalute.

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