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2/19/2020 | Redazione Advisor
I Pir 3.0 iniziano il 2020 col freno a mano tirato. Gennaio, che avrebbe dovuto essere il mese della ripartenza dei Pir 3.0, non ha dato grandi segnali di vita in termini di nuove sottoscrizioni, mentre il 2019 si è chiuso con un saldo negativo per un miliardo.
Come si legge su Il Sole 24 Ore, che rivela alcuni dati dell’Osservatorio di Plus24, nonostante la maggioranza delle società si sia adeguata alle modifiche normative previste dalla legge di bilancio 2020 (che ha tolto il vincolo di investire sul venture capital ma ne ha aggiunto uno di destinare più risorse alle piccole aziende), la raccolta dei piani individuali di risparmio resta negativa nel primo mese dell'anno di 6 milioni (stime elaborate dall'Osservatorio Pir di Plus24 su dati forniti dalle società). I prodotti nuovi sono pochissimi e, evidentemente, quelli già esistenti non sono ancora stati proposti con grande enfasi.
Inoltre, facendo un'analisi preliminare sull'andamento dei principali gruppi attivi sui PIR a gennaio, emerge come nessuno abbia archiviato gennaio con i conti in attivo. Tra le società al vertice della graduatoria per patrimonio gestito sui piani di risparmio, domina il segno meno. Per Mediolanum il saldo è negativo per 22,7 milioni, per Amundi il rosso è di 26 e per Eurizon di 19,7 milioni. Più contenuto il deficit di Arca (-3 milioni), di Fideuram (-9,35 milioni) e di Pramerica (-4,6 milioni).
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