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Marzo agrodolce per gli hedge fund

4/16/2014

In crescita da inizio anno, ma barcollanti a marzo per i fondi hedge. E' quello che emerge dal barometro degli investimenti alternativi di Lyxor relativo al terzo mese dell'anno


In crescita da inizio anno, ma barcollanti a marzo per i fondi hedge. E' quello che emerge dal barometro degli investimenti alternativi di Lyxor relativo al terzo mese dell'anno.

 

A marzo il Lyxor Hedge Fund Index ha registrato un -0,9%, mentre la performance complessiva del primo trimestre rimane positiva (+0,5%). La maggior parte delle strategie ha chiuso il mese in negativo, con l’eccezione di quelle focalizzate sul credito (+1,1%) e di quelle global macro (+0,6%). In questo mese tre fattori hanno influenzato l’andamento dei fondi hedge: la crisi politica in Ucraina, i dati sull’economia cinese e gli annunci del FOMC. Questi fattori hanno impattato in misura differente a seconda delle aree geografiche e del tipo di asset class. Dopo un inizio brillante, buona parte dei gestori hanno risentito del cambiamento nell’avversione al rischio degli investitori. In generale, i fondi market timer sono stati quelli maggiormente colpiti, mentre i player del mercato creditizio, gli stock picker che fanno affidamento sui fondamentali e gli operatori con approccio top down hanno sovraperformato.

 

I rendimenti dei fondi L/S Equity sono stati eterogenei e inaspettati. I fondi Long bias hanno performato meglio di quelli Variable bias. Le esposizioni geografiche e settoriali, che nel mese hanno giocato un ruolo fondamentale, spiegano buona parte delle differenze nelle performance dei gestori. I fondi Variable bias, notevolmente esposti ai mercati europei, hanno risentito dei recenti avvenimenti geopolitici. Tra questi, quelli focalizzati sull’Europa periferica sono stati danneggiati in misura minore rispetto a quelli che hanno puntato sul temi come la ripresa economica e l’andamento del settore finanziario. Al contrario, i fondi Long bias, più esposti ai mercati USA, hanno registrato performance migliori. Considerata la loro esposizione, la performance dei fondi Market Neutral è stata deludente: questi hanno risentito di un improvviso cambiamento negli stili d’investimento (in particolare ciclici vs. difensivi e small vs. large) dovuto al temporaneo rimescolamento delle carte avvenuto a marzo. 

 

Dopo un inizio del mese positivo, anche i fondi Event driven sono stati penalizzati dall’aumento nell’avversione al rischio. I fondi Merger Arbitrage e quelli Special Situation hanno entrambi perso l’1,3%. Corretti per la loro esposizione azionaria netta, i fondi Merger arbitrage hanno sottoperformato rispetto ai loro pari Event Driven. 

 

A marzo performance scostanti per le strategie CTA. I modelli Long term hanno continuato a soffrire, perdendo il 2.1% mentre i Short term CTA hanno registarto un -1,9%. I fondi CTA hanno iniziato il mese ricostruendo completamente la loro esposizione all’azionariato, rimanendo colpiti dal cambiamento sull’avversione al rischio e sul repricing della FED solo successivamente. Le posizioni lunghe sull’azionario e l’esposizione al settore dei metalli preziosi sono state i principali detrattori della performance. I CTA hanno sofferto anche della minor esposizione al mercato statunitense e del contemporaneo aumento delle posizioni lunghe sul mercato europeo. Il loro margin to equity medio è stato tagliato solo in parte alla fine di marzo a circa il 17%, nell’ampio range osservato negli ultimi 10 anni.

 

Le strategie Global macro hanno registrato performance migliori (+0.6%). Sebbene le posizioni sull’azionario e sui metalli preziosi abbiano penalizzato la performance, le strategie GB erano posizionate correttamente per catturare i cambiamenti nei tassi d’interesse e il deprezzamento del USD che sono seguiti  agli annunci del FOMC, meno aggressivi di quanto ci si aspettasse. 

 

A marzo i credit spreads si sono allargati, rimanendo però insensibili all’aumento nell’avversione al rischio – almeno al di fuori dell’Europa. I fondi L/S Credit sono stati i migliori performers per il mese di marzo, registrando il +1,1%. In Europa l’ampliamento degli spread ha riflesso l’aumento dei rischi geopolitici e i deludenti dati sull’inflazione. Ciononostante, sin da inizio anno, i fondi con focus europeo si sono concentrati sui temi periferici. Questi non sono stati particolarmente influenzati dagli sviluppi geopolitici, permettendo così ai gestori di affrontare con successo la volatilità di marzo. I fondi Convertible hanno registrato un +0,5% nel mese. I driver del rendimento sono mutati nel corso del mese. Dopo un inizio ottimista sul equità delata, l’aumento della volatilità ha favorito trade basate sul gamma. Verso la fine del mese hanno generato performance grazie alla contrazione del credito.

 

Il primo trimestre si è rivelato meno positivo di quanto previsto per quanto riguarda le preoccupazioni inerenti agli EM, gli eventi climatici estremi e i rischi geopolitici. In questo contesto, gli hedge fund si sono comportati discretamente bene registrando un +0.5% YTD. Il secondo trimestre sarà determinate per rivalutare il percorso della ripresa globale. 

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