Il venture capital si è risvegliato. A confermarlo è la terza edizione del rapporto Venture Capital Monitor (Vem), osservatorio nato nel 2009, presso l'Universita' Cattaneo - Liuc e redatto in collaborazione con la stessa Aifi e con il supporto di Sici (Sviluppo Imprese Centro Italia sgr) e Bassilichi che mostra come dopo la pausa riflessiva del triennio passato il settore dia segnali di rafforzamento.

 

In particolare il segmento è salito a 31 (+46%) il numero delle operazioni effettuate dai fondi di venture capital su start up italiane, che si sono concentrate soprattutto sui settori delle energie rinnovabili (30% del totale) e biofarmaceutico (circa 20%). In forte discesa è l'interesse verso per il settore tecnologico su cui si è concentrato il 10% delle operazioni effettuate, contro il 25% del 2009.

 

A livello geografico il 2010 ha rappresentato un consolidamento per il Mezzogiorno, dove sono state effettuate 6 operazioni rappresentative di quasi il 20% del mercato italiano. In flessione, a Nord, il ruolo del Piemonte. Nel 2008 trainava il mercato, oggi al suo posto la Lombardia.

 

Tuttavia nonostante questi segnali incoraggianti per il presidente di Aifi, Giampio Bracchi il settore del venture capital italiano "non ha ancora raggiunto una vera e propria maturità, ma sta ricominciando ad assumere una certa consistenza, pur considerando che riparte dai valori minimi toccati tra il 2000 e il 2001".