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9/2/2017
La corsa per l'entrata in vigore nei vari paesi europei della MiFID II prosegue senza sosta. Ma mentre in Italia sono partite, tra il 28 e il 31 luglio, 3 consultazioni firmate Consob, i fondi alternativi prendono tempo ripiegando verso una licenza "più blanda". Gli ultimi a comunicare di voler rinunciare al "passaporto" formato "MiFID II" sono stati gli hedge fund Tudor Investment Corp., Brevan Howard Asset Management e Finisterre Capital optando, invece, per la licenza "AIFMD".
L'imminente entrata in vigore della direttiva europea (prevista per il 3 gennaio 2018) porterà con sé un incremento significativo dei costi per la commercializzazione dei prodotti nel vecchio continente, un incremento che al momento il mondo dei fondi alternativi non sembra intenzionato a voler digerire. Per questo molti hedge stanno valutando l'ipotesi di rinunciare alla licenza MiFID per ripiegare sulla licenza AIFMD che, al momento, risulta meno onerosa.
Il rischio, nel medio periodo, è che la AIFMD, come annunciato più volte dai regolatori, nella sua seconda versione verrà allineata alla MiFID II e questo porterà inevitabilmente ad un incremento dei costi anche per quei fondi. A quel punto la licenza MiFID II potrebbe tornare conveniente. Ma visti i tempi della politica, il mondo degli hedge preferisce, a quanto pare, fare momentaneamente marcia indietro.
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