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11/19/2012 | Roberto Abate
Di fronte all'andamento altalenante dei listini nel 2012 molti gestori si sono spostati verso strumenti in grado di proteggere il portafoglio in fasi di ribasso, mantenendo però i potenziali benefici dell'esposizione al mercato azionario. Strumenti di questo tipo sono le obbligazioni convertibili, che offrono il flusso cedolare tipico di un titolo di credito con una partecipazione al rialzo dei corsi azionari. “Una caratteristica che rende un’allocazione superiore al 20% in convertibili migliorativa del rischio/rendimento di portafoglio”, spiega Danilo Rippa, gestore del settore obbligazioni convertibili di GLG (divisione del gruppo Man).
“Per questo motivo – prosegue - sempre più operatori stanno spostando l’attenzione su questa asset class. Gli investitori obbligazionari tradizionali guardano a questi strumenti ibridi per l’esposizione dinamica alle azioni, mentre gli investitori azionari in cerca di dividendi vedono nel flusso cedolare e nella seniority del bond rispetto alle azioni una fonte di riduzione di rischio, senza rinunciare alla correlazione al mercato azionario”.
Guardando in prospettiva, Rippa ha analizzato tre possibili scenari in cui questi strumenti fanno meglio dei titoli azionari e obbligazionari. In caso di ripresa economica, con una probabile stretta monetaria per contrastare il rialzo dell’inflazione. le obbligazioni convertibili seguiranno il rialzo dei mercati azionari, offrendo una protezione maggiore dall’aumento dei tassi di interesse rispetto alle normali obbligazioni societarie.
Al contrario, uno scenario al ribasso in cui le economie sviluppate ricadono nella recessione, le obbligazioni convertibili saranno favorite rispetto alle azioni poiché sono intrinsecamente dei titoli di credito che convergono verso la parity all’avvicinarsi della scadenza dei titoli. Il terzo scenario, infine, è quello di una crescita globale stagnante con un aumento della volatilità. In una tale situazione, aumenterebbe il valore delle opzioni che a sua volta spingerebbe al rialzo i prezzi dei titoli convertibili. Allo stesso tempo, gli investitori continuerebbero a beneficiare dei flussi cedolari garantiti dai bond.
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