Rallenta il private equity e il venture capital. Nel primo semestre del 2012 l'attività è stata caratterizzata da circa 147 nuove operazioni per un valore complessivo di 868 milioni, in calo del 43% rispetto allo stesso periodo del 2011. La diminuzione in termini di numero di operazioni e' stata pari all'8%.

 

Questa è la fotografia emersa dalla presentazione dei dati relativi al primo semestre da parte di AIFI (Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital) condotta in collaborazione con PwC-Transaction Services.

 

"Nonostante il primo semestre del 2012 - ha commentato Innocenzo Cipolletta, presidente dell'AIFI - sia stato caratterizzato da una contrazione dell'attività, il private equity continua a rappresentare un fondamentale strumento di sostegno per le piccole e medie aziende, spesso di origine familiare, che caratterizzano la nostra economia

 

"Il peggioramento del quadro macroeconomico e la difficoltà nel reperire finanziamenti bancari hanno influenzato pesantemente l'attività di private equity del primo semestre - ha commentato Francesco Giordano, partner di Pwc - Va sottolineato che la contrazione registrata nel mercato italiano è in linea con il trend dei principali paesi Europei. Una nota positiva arriva da importanti operazioni concluse tra luglio ed agosto, dove emerge un sempre vivo interesse per il made in Italy".

 

 

Nel dettaglio, il segmento dell'expansion, relativo ad operazioni di minoranza finalizzate a sostenere i programmi di sviluppo di imprese esistenti, ha registrato 54 operazioni per un controvalore di 253 milioni (-9%).

 

Per quanto concerne le operazioni di buy out, l'ammontare si è attestato a quota 512 milioni, un valore pressochè dimezzato rispetto a quello riscontrato nello stesso periodo dell'anno precedente (-56%), a causa della mancanza di operazioni di dimensione significativa.

 

 

Segnali positivi, invece, sono provenuti dal comparto dell'early stage, che riguarda imprese nelle prime fasi di vita, il cui ammontare investito è aumentato del 66% rispetto al primo semestre del 2011, passando da 40 a 67 milioni. In crescita anche il numero di operazioni, che ha superato l'expansion, con 55 investimenti (+10%), oltre la metà dei quali (55%) realizzati in imprese high tech.

 

Anche nel corso del primo semestre, dunque, è continuato il supporto alle nuove aziende tecnologiche, con particolare riferimento ai comparti di computer, medicale e media & entertainment, che insieme hanno rappresentato il 67% del numero totale di operazioni in start up innovative. 

 

 

Per quanto concerne la distribuzione settoriale, il comparto che ha attratto il maggior numero di investimenti è stato quello dell'energia & utilities (13% del numero complessivo), seguito dai settori dei beni e servizi industriali (11%) e del medicale (10%).

 

 

Per quanto concerne i disinvestimenti, nel corso del primo semestre del 2012 sono state dismesse 44 partecipazioni, un numero che segna una contrazione del 41% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. 

 

 

Infine, per quanto concerne la raccolta di nuovi capitali, le difficoltà sono continuate anche nella prima parte del 2012, che ha visto una flessione del 17% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: le risorse affluite verso gli investitori istituzionali attivi in Italia, infatti, sono state pari a 320 milioni, contro i 384 milioni del primo semestre del 2011