Gli investimenti in preziosi aumentano sempre di più. Una ricerca condotta da Barclays evidenzia come nel Regno Unito un terzo degli intervistati confessa di aver aumentato il numero di "preziosi" rispetto a cinque anni fa. Il report pubblicato dalla banca anglosassone "Profit or Pleasure? Exploring the Motivations Behind Treasure Trends" è basato su una ricerca condotta su 2.000 high net worth individual, ed evidenzia che il 26% dei rispondenti ha aumentato rispetto a cinque anni fa il numero di investimenti in preziosi. Questo perché secondo tali investitori il concetto di possesso è fondamentale. Difatti solo l'11% di essi dice di investire in tale comparto, che è composto sia dai gioielli, arte, vino, mobili antichi, metalli preziosi e automobili classiche, per motivi finanziari. La maggior parte lo fa per lo più per motivi emozionali. 

 

Ma quanto dei loro asset è investito in tale comparto? Secondo lo studio di Barclays è circa il 7%, una percentuale minore rispetto a quella globale del 10% o alle punte raggiunte nei paesi emergenti (Brasile, Cina, Singapore), dove 1/6 del portafoglio è investito in preziosi. E quali sono all'interno del comparto gli investimenti preferiti? Secondo lo studio di Barclays i gioielli raccoglierebbero il favore di circa il 70% degli intervistati, seguito successivamente dall'arte (49%) e dalle antichità (37%). A pesare naturalmente sulla scelta dell'investimento è anche l'età. Arte e antichità sono maggiormente preferiti da investitori senili, mentre i giovani preferiscono puntare su automobili, vino, metalli preziosi e gioielli. In generale gli individui più giovani tendono a tenere un'alta percentuale dei loro asset investita in tale comparto, proprio perché come evidenziano gli esperti hanno una maggiore propensione al rischio.