Il default greco? E' virtualmente certo nel medio termine. Stuart Thomson, capo economista di Ignis Asset Management, non ha dubbi: "crediamo che quella greca sia una tragedia in quattro atti più che in due atti. In altre parole non fallirà nel prossimo futuro, ma riteniamo che il default del debito greco sia virtualmente certo nel medio termine".

 

Secondo l'esperto di Ignis Asset Management il fardello del debito incide sempre di più sul sistema bancario greco. Non solo. "La fuga dei capitali e l’execution risk derivanti dall’austerità fiscale e dal programma di privatizzazioni suggeriscono che ci sarà un’altra crisi nei prossimi 12 mesi" continua Thomson. "Crisi che enfatizzerà il fatto che aggiungere altro debito quando si è già a livelli insostenibili può finire per spingere il paese nel baratro. E le prossime tranche di finanziamenti in arrivo dal FMI di certo non aiuteranno la Grecia in questo senso, così che il Paese continuerà a costituire un problema fino a che non si avvererà l’inevitabile default".

 

Il dubbio riguarda le caratteristiche del default: sarà ordinato o disordinato? Per Thomson "un default ordinato si verificherà se le autorità greche raggiungeranno un surplus di bilancio primario che permetta loro di finanziarsi su base giornaliera". In questo scenario altri paesi periferici, come Irlanda e Portogallo, rischierebbero il contagio ma sarebbe relativamente semplice contenere i danni in Italia e Spagna. 

 

Nel caso, invece, di un default disordinato "ci sarebbe un’immediata bancarotta dello Stato greco e quasi certamente la sua uscita dalla moneta unica. In questo caso il contagio agli altri paesi PIIGS sarebbe molto più grave" continua Thomson.

 

Niente panico, comunque, il default del debito Greco è "gestibile, ma non lo sarebbe l’eventuale contagio alle altre economie periferiche. Questo default non avverrà nell’immediato, ma restiamo convinti che potrebbe concretizzarsi nel corso dei prossimi diciotto mesi" conclude l'esperto di Ignis Asset Management.