Nonostante gli eventi macroeconomici e ambientali che hanno dominato il mercato delle materie prime nel 2011 Schroders continua a vedere notevoli opportunità nell'azionario delle risorse naturali.

I mercati emergenti rappresentano oltre il 50% del consumo delle materie prime e questo dato è destinato ad aumentare nel prossimo decennio a causa delle forti tendenze demografiche. Allo stesso modo, l'industrializzazione e l'urbanizzazione, in paesi come la Cina, sono importanti indicatori di crescita della domanda che a sua volta si riflette sull'offerta.

Il mirino degli investimenti va orientato verso il rame dove l'offerta fronteggia il calo della produzione dovuto ad instabilità politiche come ad esempio in Africa.

Allo stesso tempo, la domanda, che prevede prezzi elevati in futuro, è stata guidata dalla richiesta proveniente dalle costruzione, dall' energia e dai trasporti. Le prospettive di investimento possono essere ricercate nel ferro data la sua scarsa riserva mondiale e l'aumento della sua domanda globale, in particolare proveniente dalla Cina, in funzione della produzione di acciaio.

Schroder ISF Global Equity Resources ha recentemente festeggiato il suo ritorno annuo del 32,5% e del 11,72% su 6 mesi in relazione ai loro benchmark (35% MSCI AC World Energy + 65% MSCI AC World Materials), che hanno remunerato rispettivamente il 30,3% e l' 11,1%. 

 

Sam Catalano, fund manager di ISF Resources Equity ha così commentato: "Le prospettive per l'azionario delle risorse naturali è interessante perché, vedendo l'attenuarsi delle preoccupazioni macroeconomiche del primo trimestre, noi crediamo che il valore intrinseco in titoli azionari delle materie prime si manifesterà sul saldo del 2011. Stiamo vedendo ampie opportunità di crescita traghettate da uno stretto saldo tra domanda ed offerta; in particolare con il rame, carbone, ferro e metalli industriali con l'esposizione alle perforazioni del petrolio e alle infrastrutture minerarie".